Messina, la politica come casta autoreferenziale

A Messina abbiamo avuto la più bella classe politica sul finire degli anni Ottanta e inizio anni Novanta, nel periodo in cui i partiti si facevano concorrenza, almeno ci provavano. In qualunque modo la pensiate, “quelli di una volta” erano professori rispetto a “quelli di ora”.

Perché accade tutto questo? Il tentativo è di fare a Messina una politica che massimizzi gli utili, cioè che costi poco, e da qui il grande sviluppo della “candidatura spazzatura”. Non servono professionalità, etica, merito bensì “candidati da reality show”. Questo tipo di personaggi non sono qualcosa di negativo in se stesso: ai “Comitati di potere” servono perché, con i “candidati da reality show”, sì, insomma, passateci il termine, con questi “candidati spazzatura” si crea tutta una serie di personaggi da circo. Candidati più che mediocri,  diciamolo chiaramente, non sanno fare nulla, ovviamente anche se eletti, non sono politici che possono impensierire i “Comitati di potere”. Diventano personaggi utili alla politica,  solo per il fatto che sono apparsi come candidati a qualcosa, in qualche trasmissione di dubbio gusto, e nei mesi successivi, a urne aperte, li puoi spalmare su una serie di trasmissioni, del pomeriggio e della domenica, a costo quasi zero.

Direi che è il migliore caso di riciclaggio di rifiuti che esiste in questa città. Negli altri Paesi chi perde le elezioni scompare dalla scena politica. Da noi non è scomparso nessuno, tranne il buon senso.

Riflettete prima di votare.