Messina: il 10 giugno trasformiamolo in una grande festa per gli ultimi

Il Consiglio comunale di Messina necessita oggi di una forte iniezione etica: non si può essere consiglieri a vita. Un indecente sperpero di risorse, che offende poveri, disoccupati e giovani senza lavoro.

 

Arrivano a Palazzo Zanca in bici o a piedi e, dopo qualche anno, te li ritrovi sopra un Suv o una fiammante auto sportiva, con due o tre appartamenti sul groppone.

Misteri della fede!

Le cronache in questi anni hanno svelato pranzi e cene a base di ostriche, buoni benzina, soggiorni in hotel a cinque stelle, assunzioni clientelari. Tutto scialacquato con i soldi dei contribuenti.

Per migliorare “il rapporto con gli elettori” e “curare il territorio”, dicono. Così al danno si aggiunge la beffa. E allora come difendersi da questi professionisti della poltrona? Come potersi riscattare da una schiavitù?

Abbiamo l’occasione di farci “giustizia” con il voto del 10 giugno: apriamo i cassetti e leggiamo gli atti. Scopriremo la peggiore politica, quella senza dignità e credibilità. FidatevI: la politica di questa città, la classe dirigente messinese, necessita oggi di una forte iniezione etica. Con una voglia di lavorare per il bene della gente: basta parole, slogan, ci vogliono i fatti!

Il cittadino è stanco di dover pagare politici che altro non fanno che i propri comodi: “sistemarsi” o trovare una “scappatoia legale” per non andare a lavorare. Chi va a Palazzo Zanca deve “rimetterci”. E non guadagnarci a discapito delle fasce deboli, dei precari, dei giovani 

Essere un consigliere del Comune di Messina è già un grande onore. Partiamo da qui. Dal voto. Adesso, qualcuno penserà: ma chi crede di essere questo pirla?

Sono stato troppo duro con l’amministrazione comunale? Non scrivo per compiacere sindaco e assessori o i consiglieri uscenti, ma per dire quello che ho visto in questi anni di cronaca “on the road“.

Altri giornalisti si regolano diversamente? Affari loro.

Il 10 giugno trasformiamolo in una grande festa per gli ultimi: se ci pensate bene è un voto di solidarietà, in un certo senso. Altrimenti, cosa serve votare per gli stessi, salvo poi lamentarsi il giorno dopo?