Libertà d’espressione e caso Gergiev

Se si è per la libertà  d’espressione si dovrebbe essere  a favore del concerto di Gergiev a Caserta nei prossimi  giorni, pagato coi soldi pubblici della Regione Campania?

Mentre aspettiamo la lezione da un paio di campioni di libertà d’espressione che nei mesi scorsi non hanno mai perso occasione nel ricordarci come e cosa si deve fare per essere dei veri democratici; il vicepresidente Usa JD Vance e l’imprenditore Elon Musk.. in attesa, ci siamo posto una domanda.

Nei conflitti, nella giustizia, nelle guerre, si è mai fatta distinzione per chi usava l’arte per esprimersi, o forse non sono stati proprio gli artisti ad essere  tra i primi ad essere stati privati della loro espressione.

Questa è la foto. E chi dice il contrario è un furbacchione in malafede.

Un po’ come i terroristi di Hamas che fanno ammazzare il proprio popolo per difendere i propri privilegi camuffati da religione, e creano sdegno umano oggettivamente a loro favore da parte di un mondo che loro stessi reputano corrotto e da distruggere, sì da rendere secondaria la propria scelta del terrore invece che diplomazia e financo guerra.

Lo stesso vale per Gergiev.

Tanti furbacchioni in malafede che vogliono glorificare la magnificenza artistica di chi usa la bacchetta d’orchestra per osannare il proprio regime. Non erano così anche, per esempio, le espressioni artistiche dei nazisti o, pur con le dovute differenze, le espressioni artistiche di Gabriele D’Annunzio (che troppi, ancora oggi, fanno finta di dimenticare chi fosse e cosa facesse anche e soprattutto con la sua arte).

E’ la vita. Dove molti umani per raggiungere i propri obiettivi fanno qualunque cosa. Il fine giustifica i mezzi, ancora molto vigente anche se più di qualche sparuto pensatore ci ha indicato che sono invece i mezzi che prefigurano le scelte.

E pur se le musiche che venivano diffuse ad Auschwitz mentre bruciavano ebrei, gay e zingari erano melodie ancora eterne, non vuol dire che la nostra stima debba avere altrettanta eternità per chi è capace nell’eseguirle, confondendo la libertà d’espressione con la capacità d’espressione.

Bravo Gergiev, ma vendi la tua arte tra i tuoi sodali.

Chi ciancia di arte al di sopra delle parti… è anch’esso in malafede.

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc