La trasformazione dell’Italia, da Nazione-Stato a mera entità geografica, continua senza troppo clamore, grazie all’obbedienza e alla sudditanza manifesta verso poteri e strutture sovranazionali esterni a cui governo, oppoFinzione e istituzioni, regolarmente si sottomettono.
Ieri il capo del Governo, Giorgia Meloni, è stata ricevuta alla Casa Bianca dal presidente degli USA Donald Trump, e c’è già chi parla di “successo” per il fatto che la presidente abbia sfoggiato un inglese fluente bypassando l’interprete e rispondendo direttamente ai giornalisti, dimenticando però che la vera speranza su cui si
basava l’incontro con Trump, era quella che il presidente rivedesse la sua politica commerciale. Ma di questo si sa poco o nulla.
Quello che invece sappiamo è che la Meloni, ha detto al presidente Trump che in Italia l’inflazione sta diminuendo e che l’immigrazione clandestina è diminuita del 60%. In realtà le cose stanno diversamente. Nel mese di marzo 2025, infatti, l’indice nazionale dei prezzi al consumo secondo le stime dell’Osservatorio, è aumentato dello 0,4% su base mensile e del 2,0% su marzo 2024, dal +1,6% del mese precedente. E anche per ciò che riguarda lo sbarco dei migranti, le cifre riferite non corrispondono al vero, difatti, da quando si è insediato il governo Meloni al 10 gennaio 2023, gli sbarchi sono stati quasi 32.000, un numero di fatto doppio rispetto allo stesso periodo a cavallo tra 2021 e 2022.
E che dire dell’imbarazzo manifestato quando, alla domanda di Trump, sulla responsabilità della guerra in Ucraina, fa la furba e risponde in italiano, abbandonando il suo fluente inglese per poter continuare a sostenere il suo supporto all’Ucraina e le bugie sulla Russia e su Putin, per non attirarsi le ire di Ursula von der Leyen, presidente della Commission, in pratica ha usato l’italiano come scudo diplomatico.
Ma Trump, non è meno furbo di lei, e le dice apertamente di non essere contento di Zelensky e di tutti quelli che si sono fatti coinvolgere nella guerra (cioè la €U, Italia compresa). La scenetta, piuttosto imbarazzante, potrete vederla nel video dell’incontro che girano sui social. Per alcuni commentatori, la Meloni sarebbe uscita vincitrice dall’incontro con Trump, una vittoria politica e diplomatica, su cui personalmente non concordo, e cerco di spiegarne i motivi.
La “gita” della Meloni, è servita a certificare l’obbedienza a Trump dell’Italia mediante la promessa di acquistare più GNL (a carissimo prezzo che noi ci ritroveremo in bolletta) dagli USA, a comprare più armi dagli USA e all’investimento di 10 miliardi di €uro da parte delle nostre aziende negli USA. Non è un caso che proprio ieri l’Eni, abbia confermato di voler chiudere i rapporti “nel più breve tempo possibile” con Gazprom (russa), mettendolo nero su bianco anche nel documento finanziario
20F appena inviato alla Sec. E così possiamo dire addio a energia a basso costo. Sul fronte “armi” invece, proprio ieri Giorgetti, ministro del Mef, ha anticipato che l’Italia raggiungerà nel 2025 l’obiettivo di spesa del 2% del Pil nel settore della Difesa e che per farlo sono pronti i correttivi per acconto Irpef e aumento età per la pensione. La Meloni ha annunciato che le imprese italiane sarebbero pronte a investire 10 miliardi di €uro negli Stati Uniti, chiedo, perché no in Italia? Perché invece non si coglie la palla al balzo per far tornare in Italia la produzione da parte delle aziende che hanno delocalizzato, mettere in
condizione i nostri imprenditori di aumentare i salari e spingere la domanda interna?
La Meloni non mi piace (come i suoi predecessori), è bugiarda e va nella direzione opposta a quella che vorrei, ovvero fuori dalla €U, e ha solo dimostrato di essere l’ennesima yes-woman nel panorama politico internazionale. L’ennesimo rappresentante del Governo italiano, che da questo incontro, non ha ottenuto nulla, dimostrando che il “partito unico” del “pensiero unico” marcia compatto per mantenere “servi” gli italiani.
bilgiu