
L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Sta scritto nella Costituzione “più bella del mondo”. Il lavoro è il fondamento della vita democratica italiana e, secondo i padri costituenti, è da intendersi non solo come attività economica, ma anche come strumento di dignità, partecipazione e progresso per tutti i cittadini. Si può essere dignitosi ma infelici.
Nella Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America, adottata il 4 luglio 1776, c’è scritto che tutti gli uomini sono stati creati uguali, dotati di alcuni diritti inalienabili, come Vita, Libertà e ricerca della Felicità (Life, Liberty and the pursuit of Happiness). Alla lettera, la Dichiarazione attribuisce a ogni individuo la libertà di perseguire la felicità, non un diritto garantito dallo Stato.
La cosa è apparsa interessante anche fuori degli Stati Uniti. Il concetto di Gross National Happiness (GNH), ovvero Felicità Interna Lorda (FIL), è stato sviluppato dal Regno del Bhutan in contrapposizione al Gross National Product (GNP), Prodotto Interno Lordo (PIL, in moneta) come principale obiettivo e metrica di misura del successo delle politiche nazionali. In breve, la crescita economica si può misurare con la moneta, ma non bastano i soldi per misurare sviluppo, benessere e felicità.
Dal 2011, l’ONU propone l’adozione a livello internazionale di nuovi metodi di misurazione del benessere, meno centrati sulla misura della ricchezza, tenendo conto di altre componenti anche psicologiche.
Il Wellbeing Research Centre dell’Università di Oxford ha l’incarico di raccogliere i dati a livello mondiale e pubblicare un rapporto annuale. La nuova misura del benessere considera indicatori come reddito pro-capite, sostegni sociali, aspettativa di vita, aspettativa di vita in salute, libertà di scelta, generosità, percezione della corruzione.
Nel World Happiness Report 2025, l’Italia si colloca al 40mo posto su oltre 140 Paesi analizzati, guadagnando una posizione rispetto all’anno precedente, ma molto indietro rispetto a dieci anni fa. Il punteggio medio di soddisfazione della vita per l’Italia è di circa 6,4 su 10, che la vede condividere la posizione con paesi come Estonia, Panama, Argentina e Kazakistan.
Rispetto all’Europa,l’Italia nel 2025 si trova ancora distante dai vertici occupati dai Paesi nordici, senza spiagge e sole ma più felici di noi.
Dal 1990 i sindacati CGIL, CISL e UIL, hanno deciso di celebrare la Festa del lavoro con un concerto musicale della durata di almeno dieci ore, dice, per sensibilizzare i giovani sui problemi del lavoro. Di questo, occorre avvertire il centro di ricerca di Oxford perché prepari un apposito indice per la misura del benessere italiano.
Gian Luigi Corinto, docente Geografia e marketing alimentare Università Macerata, consulente Aduc