La rinascita di Messina è una questione di voto

Non raccontiamoci frottole: i buoni messinesi votano politici preparati. E un bravo politico non lo si diventa per caso. Chi ha dei valori, delle idee lo dimostra fin dai banchi di scuola.

 

Diciamo questo per fare chiarezza sui mille e passa candidati che, da un giorno all’altro, i partiti – movimento propongono agli elettori messinesi come soluzione ai tanti problemi. Messina non può delegare ancora il proprio futuro a personaggi poco credibili.

Perché non votarli?

Il grado di civiltà di una città come Messina si misura su come sono curate le strade, le persone più fragili, o dalle opportunità che si concedono ai giovani. Se la collettività scarica la loro assistenza su famiglie, parenti, beneficenza privata, quella città è sulla via dell’imbarbarimento e della progressiva ingiustizia. Dove i potenti e i ricchi saranno sempre più privilegiati. E gli “ultimi” resteranno tali. Ai margini della società.

Volete voi questa Messina?

Lavoro, salute, sicurezza, riciclo dei rifiuti, trasporti, riqualificazione delle periferie sono ancora una questione invisibile nell’agenda istituzionale, mentre i problemi gravano drammaticamente sulle famiglie, spesso lasciate sole.

Molti dei consiglieri comunali uscenti hanno dimostrato di non essere all’altezza del compito, se non addirittura peggio, eppure in barba a ogni logica, i partiti – movimento li ripropongono quasi fossero dei testimonial della buona politica. Troviamo questo modo di concepire la politica inaccettabile in un progetto di piena cittadinanza sociale, che dia pari opportunità a tutti.

Di più. E’ un gravissimo segnale di mancata attenzione, che le famiglie e la nostra società non possono più sopportare. È tempo di mettere le persone più fragili al centro dell’attenzione del nuovo sindaco. Non votarli non è solo un doveroso atto di giustizia e di rivoluzione dei costumi, ma costituisce anche uno strumento di rilancio della speranza, del progetto e dello sviluppo della città che cambia.