Il Vangelo secondo Andrea Filloramo: Quale strada imboccherà la Chiesa?

di ANDREA FILLORAMO

Fino a qualche decennio fa se qualcuno con molta fantasia avesse voluto descrivere un funerale di un papa, anche se emerito (aggettivo allora impensabile e, a parere di molti, non applicabile a un Pontefice), non sarebbe riuscito a disegnarne uno come quello che si celebra oggi nella basilica di S. Pietro a Roma in suffragio di Benedetto XVI, un papa non più papa dal 2013.

Non avrebbe potuto immaginare non solo che un papa regnante, come Papa Francesco celebrasse le esequie del suo predecessore ma che la morte di un Papa, Benedetto XVI, che aveva rinunciato al soglio pontificio sollevasse un’onda emotiva così vasta che ha molto meravigliato.

Ciò, però, non stupisce lo psicologo della religione al quale importano i processi, i percorsi, i conflitti religiosi, le dinamiche che consentono di sviluppare un’identità in relazione ad un sistema religioso culturalmente significativo, a cui si aderisce.

Diciamolo con chiarezza: fino al giorno della morte di Ratzinger, due idee, due concezioni antitetiche della Chiesa cattolica di fronte alle sfide del mondo d’oggi si sono scontrate e ancora si scontrano. Sono soprattutto due centri di potere culturale e non solo, che si fronteggiano: quello ratzingeriano e quello bergogliano, uno chiamiamolo pure tradizionale o dottrinale, l’altro proiettato verso un futuro di difficile e impervia realizzazione.

Eppure, la storia dei due papi è stata, a differenza di quanto è avvenuto in una parte del mondo cattolico, nel segno di una collaborazione e di una reciproca comprensione personale che non era affatto scontata, considerando l’evidente diversità personale tra i due papi. È stata la loro una convivenza che è durata per quasi un decennio. Una convivenza che l’argentino e il tedesco hanno dovuto inventarsi, da ogni punto di vista: personale, teologico, operativo, politico. Insieme e in pieno accordo hanno aperto la strada a una stagione della Chiesa cattolica e del suo governo centrale, dalla quale non si può tornare sicuramente più indietro. E’ stato in questo spazio ristretto e protetto che i due papi hanno saputo trovare una coabitazione che rendesse plausibile la straordinaria novità a cui hanno dato vita.

Che succederà dopo? Quale strada imboccherà la Chiesa?