Giudice di Pace in tilt. Giustizia negata

Si susseguono sempre più numerose le notizie relative a rinvii delle udienze da parte dei Giudici di Pace, rinvii lunghissimi, basti pensare che il Giudice di Pace di Busto Arsizio (Milano) ha rinviato una causa al 07 Luglio 2031.

Tali notizie, tuttavia, non stupiscono gli avvocati, e in generale chi opera nel settore giustizia, semplicemente perché le riforme tanto decantate in tema di riorganizzazione, e soprattutto in tema di velocizzazione dei processi e delle cause civili, sono un fallimento e non hanno mai realmente tenuto in considerazione quella che è la situazione presente in tutti i Tribunali italiani.

La riforma, soprattutto quella dei Giudici di Pace, continua a essere rinviata e non è possibile sapere se realmente verrà attuata. Crediamo che la riforma non potrà essere attuata e, allo stato dell’arte, se veramente si vogliono tutelare i diritti dei cittadini, sarebbe meglio operare dei sostanziali correttivi o addirittura abrogarla.

L’idea di partenza, poco realistica, era di ampliare la competenza dei Giudici di Pace sia per il valore delle controversie che per le materie trattate.

Sarebbe stato logico potenziare l’organico, ma nella riforma questo non c’è, creando invece una distinzione tra Giudice di Pace esclusivista e non esclusivista.

Il Giudice di Pace non esclusivista svolge la funzione giudiziaria ma anche altri ruoli, a esempio quello di Avvocato. Mentre il Giudice di Pace esclusivista svolge solo questo ruolo.

Di fatto il Giudice di Pace non esclusivista ha competenza su una vasta gamma di controversie ma può tenere udienza massimo due volte alla settimana. Il Giudice di Pace esclusivista, invece, con competenza su casi specifici quindi inferiori di numero, può tenere udienza anche tutti i giorni.

Non ci vuole molto a capire che siamo innanzi a un disastro annunciato. Ciò che non si comprende è la logica che ha portato ad aumentare la competenza dei Giudici di Pace e a non aumentare l’organico preesistente, creando una differenziazione che limita  l’accesso alla giustizia e ne dilata i tempi.

In tutto ciò chi paga dazio è il cittadino a cui la Giustizia è volontariamente negata.

C’è poco da stupirsi, quindi, che un giudice abbia fissato la prossima udienza fra 6 anni, il 7 luglio 2031. Giudice di pace “millantato” come giudice di facile, semplice e veloce accesso dove, per esempio, i ricorrenti possono andare in giudizio anche senza avvocato, come spesso accade per i ricorsi contro le infrazioni del codice della strada.

 

Sara Astorino, legale, consulente Aduc