Fake news e pandemia. Campanello d’allarme del rapporto Censis

Il rapporto Censis sull’informazione durante la pandemia (1) è importante specchio del mondo in cui viviamo e, di conseguenza, si riflette su molti degli irrazionali comportamenti a cui assistiamo ogni giorno. Irrazionali privati e irrazionali pubblici: alimentati dal principale motore del nostro modo e sistema di vita, l’informazione.

Sull’irrazionalità c’è da sbizzarrirci. Citiamo pochi ed eclatanti casi.

Irrazionalità Pubblica: il blocco dei vaccini Astrazeneca per effetti collaterali più bassi di quando ingeriamo un’aspirina; la conferma del coprifuoco alle 22 invece che le 23. La prima per seguire a ruota i partner tedeschi (generando diffuso allarmismo) e il giorno dopo dire il contrario. La seconda per non dare ragione ad un partner di Governo in genere polemico e rissoso.

Irrazionalità Privata: chi ha rifiutato di vaccinarsi con Astrazeneca. In ambito privato, a parte i no-vax (ideologici: mediamente, anche se gli dimostri che si basano su fake news, non li smuovi di un centimetro), i furbetti di vario tipo (endemici in ogni contesto), non abbiamo osservato irrazionalità diffuse. Infatti, anche se sono 29 milioni (il 57,0% del totale) coloro che hanno trovato su web e sui social fake news su origini, modalita’ di contagio, sintomi, misure di distanziamento o cure, questa informazione sembra sia stato poco condizionante, visto l’alto rispetto delle norme istituzionali di sicurezza sanitaria e l’afflusso alle vaccinazioni.

Sembra che l’irrazionalità abbia avuto maggior gioco sulle istituzioni, soprattutto mescolandosi agli equilibrismi politici.

A parte i cronici del “complotto”, ci domandiamo quanto questo rapporto possa far riflettere e far agire di conseguenza i grandi informatori mediatici, quelli che per un titolo che ritengono dovrebbe far vendere di più, sono disposti a tutto.

 

1 – https://www.aduc.it/notizia/fakenews+pandemia+rapporto+censis_137922.php

 

Vincenzo Donvito, presidente Aduc