E se il voto in Consiglio comunale di Messina diventasse la Waterloo di Cateno De Luca?

All’alba del 18 giugno 1815, davanti alle truppe del duca di Wellington, Napoleone è impaziente, ignaro della piega drammatica che prenderà questa fatidica giornata con la quale avrà fine un’era.

MessinaNon è etico riporre le proprie speranze nella ricchezza, così come non è etico pensare a vendette e conti da saldare. Da qualche settimana non si parla d’altro nel Civico Consesso cittadino dopo frattura tra Cateno De Luca e l’aula. L’elezione del Presidente del Consiglio comunale ha messo a nudo i buchi della maggioranza che solo dodici mesi fa aveva stravinto le Amministrative portando in carrozza Federico Basile al Comune. Oggi, però, la situazione è cambiata. De Luca non gode più della fiducia di molti dei suoi consiglieri per il suo modo di gestire le cose.

Lui ordina e guai a chi non ubbidisce

La sua è una democrazia al contrario lo capisci da come decide dove devi sederti o parlare in Consiglio o in Giunta: cittadini di Taormina, occhio a chi vi mettete in casa. Occhio, perché l’ultima cosa che il Comune di Taormina ha bisogno, è di uno sceriffo social!

Sarebbe una tragedia per i commercianti, gli albergatori e il turismo

Lavorare coi cittadini e per i cittadini non significa essere dittatori, provocatori, sceriffi ma portatori di umanità, quell’umanità che fa bene perché crea coesione sociale a vantaggio di tutti. Ma in attesa del voto per l’elezioni amministrative del 28/29 maggio si mormora, magari sarà stata solo una boutade, che il leader supremo, onorevole Cateno De Luca, abbia tenuto in quel di Salerno, per il secondo appuntamento dell’assemblea costituente di “Sud chiama Nord” un discorso duro – e questo non sorprende – nel corso del quale ha rivendicato con orgoglio ai fans che presto il deretano di Nello Pergolizzi occuperà la poltrona più importante del Consiglio comunale. E dopo la riconquista di Palazzo Zanca, toccherà a lui posare il didietro nella sala comando del Comune di Taormina.

Parola d’ordine: eliminare le imperfezioni, nascondere le impurità

A quel punto si sono incipriati per benino, c’è chi giura che Cateno abbia usato il make – up a puntino. Pare che l’entusiasmo degli astanti sia andato – come si dice? – alle stelle.
E’ il momento di riflettere consiglieri di Messina e cittadini di Taormina, di pensare se davvero meritiamo un signore così a gestire la vita politica del territorio. Se non l’avete ancora fatto, perché ci sono le bollette da pagare, le rate da saldare, i figli da educare, vi consigliamo di pensarci al più presto. Vogliamo la democrazia, vogliamo opportunità di lavoro, vogliamo un Comune amico, desideriamo una vita serena. Di più. Quello che è fondamentale è averne una: perché del domani non c’è certezza. La storia ci racconta che Napoleone avrebbe raggiunto il suo obiettivo se nell’attacco finale avesse potuto contare su tutti i soldati che aveva previsto. Ma al culmine della battaglia, quando Ney gli chiede rinforzi di fanteria, l’imperatore, come narra Victor Hugo, gli risponde: Fanteria? E dove volete che la prenda? Volete che la fabbrichi? C’è altro da aggiungere?