
Con le pinne, fucile ed occhiali
Quando il mare è una tavola blu
Sotto un cielo di mille colori
Ci tuffiamo con la testa all’ingiù
Mentre tutta la gente è assopita
Sulla sabbia bruciata dal sol
Ci scambiamo nell’acqua salata
Un dolcissimo bacio d’amor
(Edoardo Vianello)
“Messina è viva, questo l’abbiamo sempre sostenuto. Dal 2018 ci siamo rimessi in piedi, abbiamo ripristinato i servizi pubblici essenziali. Ci siamo rimessi in piedi e oggi alziamo la testa facendo capire a tutti che la città è il centro nevralgico di un nodo modo di amministrare, è la porta della Sicilia”.
Federico Basile, sindaco di Messina
Messina – Le frecce tricolore hanno celebrato l’agosto messinese e dato forza all’opera politica del sindaco Federico Basile peccato che la situazione di Messina è tutt’altro che florida. Anzi, se avete una predisposizione al pessimismo, vi sconsiglio di leggere oltre. Espongo infatti, in queste righe qualche fotografia poco allegra sullo stato reale del territorio nel bel mezzo dell’estate.
Ci siamo recati pochi giorni fa al “Villaggio Paradiso“, un’area residenziale, nello specifico un quartiere, situato nella zona nord della città, tra Ganzirri e Torre Faro. Insomma il cosiddetto balcone sullo Stretto. E cosa abbiamo scoperto? Presto detto, quel che rimane dei locali targati Volvo Penta oggi è una discarica a cielo aperto, una bruttissima realtà che dimostra che hai voglia a propagandare il turismo, la tutela dell’ambiente e il mare blu. Le fotografie che abbiamo scattato, purtroppo, dimostrano che le cose non sono come le raccontano i nostri amministratori.
Ah, la politica…
Mentre camminavo tra rifiuti, blatte, con topi che si nascondevano dietro le macerie dei locali Volvo Penta mi sono chiesto se sia possibile sconfiggerla a breve termine la cattiva gestione del territorio; chi amministra ha reclutato e assunto una marea di personale che come compito ha, o avrebbe, la pulizia e salvaguardia delle strade, delle spiagge, delle piazze, dei cimiteri, al fine di mantenere il decoro e la sicurezza dei luoghi.
Potete immaginare dalle foto la risposta, avendo letto l’introduzione.
Ma ciò premesso, quali sono le cause del malanno? L’amministrazione Basile a modo suo si è data una spiegazione: l’immagine della città è deturpata da zozzoni, incivili e cosiddetti leoni da tastiera. Per questi ultimi, ha già dato mandato a un principe del foro, per querelare chi osa mettere in dubbio la bontà del lavoro della Giunta. Ora, con tutto il bene che pensiamo per Basile & Co. ci fa sorridere che un sindaco invece di porsi qualche domanda sullo stato delle strade, del decoro dei luoghi e sulla correttezza della macchina amministrativa, se la prenda con chi scrive certi post sui social… Addirittura invocare punizioni esemplari per coloro che osano dire il Re è nudo!
Ciascuno vive nel suo orticello, per carità e protegge come può i suoi sesterzi, così non osa avventurarsi verso le ragioni dell’altro. E il guaio è che il pessimismo si allarga, che la mancanza di spirito di collaborazione, si osserva in tanti altri settori, oltre che nella vita imprenditoriale e amministrativa. A cominciare, proprio, dalla vita politica. Il sindaco dice che le azioni penali contro i cosiddetti leoni da tastiera servono come monito per tutelare e salvaguardare il marchio Messina? Benissimo! E allora, perché il Comune guidato da Basile non dà mandato al principe del foro a cui si è rivolto per chiedere la punizione per coloro che sui social insultano il buon nome di Messina, per costituirsi nei processi contro la criminalità? Dal nostro punto di vista è più infamante, per il buon nome di questa comunità, che “famiglie criminali” tengano in ostaggio interi territori cittadini dove si spacciano fiumi di droga, si taglieggiano i commercianti, si commettono delitti e si occupano – senza averne diritto – strade, marciapiedi, torrenti.
Ovviamente, non sono a conoscenza, ma ritengo che il sindaco l’avrebbe pubblicizzato, se la Giunta Basile si fosse adoperata per costituirsi parte civile in queste operazioni antimafia: se l’ha fatto, un grosso applauso… in caso contrario il mio pessimismo, verso la bontà di questa classe politica, aumenta. Si invocano punizioni, condanne, risarcimenti per dei “cretini da tastiera” e per dei criminali no? Il superlavoro dei magistrati spesso è dovuto anche alla sciatteria di un elettorato molto indulgente con i “furbi”, poco incline a premiare gli integri. Inutile sottolinearne l’attualità della materia e la salvaguardia del buon nome di Messina.
Chi commette crimini, chi vende morte, chi uccide, chi minaccia i commercianti ecc… offende non IMG PRESS, ma la comunità intera. E in ultimo, consiglio al sindaco, oltre che recarsi al villaggio Paradiso così potrà osservare con i suoi occhi come vengono spesi i soldi dei contribuenti messinesi in materia di racconta dei rifiuti, protezione civile, tutela della salute pubblica ecc…, di fare una capatina anche nei cosiddetti territori a rischio: ci troverà metri e metri di catene per occupare abusivamente i parcheggi (!), costruzioni su molti marciapiedi, insomma porcherie di ogni genere.
Do per certo che il comandante della polizia municipale, Giovanni Giardina, quotidianamente faccia perlustrare quelle zone con i suoi valorosi agenti: mi chiedo, però, una volta giunti sul posto cosa verbalizzino, visto che nulla cambia… Le catene ci sono e continuano a esserci; gli ingombri nei marciapiedi pure per non parlare della spazzatura e delle carcasse d’auto. D’accordo, la colpa è degli zozzoni, degli incivili, dei leoni da tastiera. Epperò sindaco, esistono comportamenti che magari non hanno rilevanza penale, oppure non possono essere documentati con un numero bastante di prove a carico; ma sono e rimangono comportamenti lesivi dell’etica pubblica. Certi disservizi, certi silenzi ci sia o non ci sia rilevanza penale, vicende come quelle descritte rimangono politicamente gravi.