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Messina, dove le auto son demoni e le strade un girone dantesco? Questa Γ¨ la storiella che FIAB Messina e testate compiacenti ci sparano dal 20 settembre 2025, sbandierando 679 incidenti con 13 morti nel 2024 e un tasso di mortalitΓ  di 6 ogni 100.000 abitanti, β€œil peggiore tra 14 città”. Roba da film horror, eh? Peccato che i dati ISTAT-ACI 2024 vengano usati come arma ideologica, non come strumento di analisi. Vediamo perchΓ©.

Secondo la Prefettura, nel 2024 Messina e provincia hanno registrato 964 incidenti e 14 morti per l’intero anno. Questo vuol dire che su circa 450.000 veicoli circolanti, solo lo 0,15/0,21% Γ¨ stato coinvolto in un sinistro. Un dato che dovrebbe invitare alla moderazione, non all’allarmismo. Un’inezia gonfiata in β€œemergenza grottesca”, forse per colpevolizzare gli automobilisti e demonizzare le automobili. Come richiesto dall’Agenda. Quindi, i dati presentati da Fiab, 679 incidenti con 13 morti, sarebbero solo un’istantanea parziale vs il quadro reale (dati del primo semestre?).

Messina & Isole pedonali

Il tasso di mortalitΓ  di 6 (14 morti su 550.000 abitanti provinciali), Γ¨ certamente alto rispetto alla media delle 14 cittΓ  (3,7), ma vicino alla media italiana (5,1), anche se viene presentato come un disastro e spaventa. Ma Γ¨ un β€œtrucco” da prestigiatore: cittΓ  piccole come Trieste (3,9) Β β€œsvettano” pro-capite, mentre Roma (3,6) lo nasconde. Lo diluisce come altre grandi cittΓ . Nella tabella che segue, potete vedere e valutare i tassi delle 14 cittΓ  (ISTAT 2025). L’inganno Γ¨ servito: il dato spaventa, e non fa ragionare.

E l’Italia? Nel 2024, dati Istat, ha contato 173.364 sinistri, 3.030 morti e 233.853 feriti. Vittime stabili (-0,3%), ma incidenti e feriti salgono del +4,1% – piΓΉ gente in giro, piΓΉ caos (ricordate, eravamo in lockdown). Si glissa sull’aumento su autostrade (+6,9% incidenti, +7,0% feriti) ed extraurbane (+0,1% vittime), mentre le urbane calano (-2,1%). E i β€œvulnerabili” (pedoni, ciclisti, motociclisti)? Il 58% delle vittime: motociclisti +13,1%, monopattini 23 morti (+2 dal 2023), nel 2024 sono stati 3.895 gli incidenti nel 2020 (prima rilevazione) erano 564, autocarri +30,4%. Niente paradiso per la β€œmobilitΓ  leggera”. Ma c’è un dato che piΓΉ di altri dovrebbe farci riflettere: Il 37,8% degli incidenti? Distrazione, precedenze, velocitΓ  e, non si parla di β€œautomobili cattive”, ma di comportamenti errati, trasversali a tutti i mezzi. Ma la narrativa punta solo ai motori. Tace chi dovrebbe informare, troppo preso dal suo mantra.

E anche in prospettiva €U, L’Italia non Γ¨ messa male, Γ¨ 19Βͺ su 27 per tasso di mortalitΓ  (51,4/milione vs media 44,8), con un calo stabile ma non al passo con l’obiettivo €U di -50% entro 2030 (la famosa Agenda che non esiste). E questo Γ¨ un altro segnale per cui Messina, puΓ² certamente non essere contestualizzata come “emergenza isolata”, ma come parte di un trend €uropeo migliorabile. CiΓ² per sottolineare che, presentare i dati senza contesto, si rischia di trattare i lettori come destinatari passivi di un allarme, anzichΓ© come cittadini capaci di riflettere su una mobilitΓ  urbana, che dipende da infrastrutture, comportamenti e politiche integrate. L’impressione Γ¨ che questo tipo di comunicazione, pur basata su dati reali, sembri piΓΉ un’operazione di β€œadvocacy”, per promuovere piste ciclabili e zone a bassa velocitΓ , ma che non aiuta a comprendere la complessitΓ  del fenomeno nΓ© a stimolare soluzioni condivise.

Messina puΓ² essere piΓΉ sicura, ma non con allarmi che spaventano, ma con dati trasparenti e un dialogo tra cittadini. Messina non annega per le auto, ma per scelte viabilistiche da circo, trasformatesi in un incubo. Il limite dei 30 km/h? Una farsa: bus lenti, viabilitΓ  congestionata che crea solo traffico fermo, COβ‚‚ e stress, cantieri ovunque, strade impraticabili e piste ciclabili a β€œmentula canis” trasformate in trappole. La cittΓ  Γ¨ stata tramutata in un labirinto ostile. CosΓ¬ la mobilitΓ  Γ¨ diventa l’ennesima guerra tra poveri: automobilisti contro ciclisti, pedoni contro bus, tutti contro tutti. E paghiamo tasse, multe e progetti β€œgreen” che finanziano disastri, non soluzioni.

In fondo, cercare di sensibilizzare la gente a essere più rispettosa delle regole, fa sempre bene, ma questa propaganda portata avanti dai mass media e non solo, manipola le coscienze, spegne il senso critico e scarica tutto sulle auto. Demonizzandole assieme agli automobilisti. I dati ISTAT mostrano che la sicurezza dipende da strade decenti e guida responsabile, non da slogan. Questo bisognerebbe chiedere e pretendere. Messina non è un esperimento. È una città. E noi siamo cittadini, non cavie. Dovremmo ricordarcelo più spesso.

bilgiu