Vittime di mafia e reati violenti: oltre 25,8 mln di euro assegnati durante l’emergenza

È proseguito anche durante l’emergenza sanitaria da coronavirus il lavoro dell’ufficio del prefetto Raffaele Cannizzaro, Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e intenzionali violenti che ha portato all’attenzione del Comitato di solidarietà – da gennaio 2020 ad oggi – 415 nuove domande di indennizzo: 322 per reati di tipo mafioso e 93 per reati violenti contro la persona.

 

Durante il periodo di emergenza covid-19, sono stati deliberati risarcimenti per circa 24,3 milioni di euro per le vittime di mafia (nell’anno 2019 erano stati 25,6 milioni di euro) e oltre 1,5 milioni di euro per le vittime dei reati violenti alle persone (+547,7% rispetto a quanto erogato nell’interno anno 2019). Sotto il profilo della distribuzione geografica, le domande delle vittime di mafia sono pervenute prevalentemente da Sicilia (55%), Campania (29%) e Puglia (7%); mentre le istanze delle vittime dei reati intenzionali violenti, pur avendo una distribuzione più omogenea sul territorio nazionale, sono giunte in prevalenza da Campania (15%), Lazio (11%), Sicilia (10%) e Piemonte (8%).

Il dato da considerare maggiormente significativo, anche in considerazione del periodo di lockdown dovuto all’emergenza sanitaria, è proprio quello che riguarda gli indennizzi per le vittime dei reati violenti, che sono stati sensibilmente aumentati dal decreto interministeriale del 22 novembre 2019: 50 mila euro per il reato di omicidio, 60 mila euro per i figli delle vittime di omicidio commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona legata da relazione affettiva alla persona offesa; 25 mila euro per il delitto di violenza sessuale, salvo che ricorra la circostanza della minore gravità, per le lesioni personali gravissime e per la deformazione dell’aspetto mediante lesioni permanenti al volto. Questi importi possono essere aumentati di una ulteriore somma, fino ad un massimo di 10 mila euro, per spese mediche e assistenziali documentate. 15 mila euro è invece l’indennizzo massimo previsto per spese mediche e assistenziali per reati diversi dai precedenti.

I nuovi importi, in vigore dal 24 gennaio scorso, in attuazione delle politiche contro la violenza di genere e a tutela delle vittime, sono stati adeguati ai parametri europei soprattutto con riguardo agli orfani delle vittime dei reati domestici e di femminicidio per i quali a breve entrerà in vigore il regolamento che darà attuazione alle recenti normative che hanno disposto specifici benefici come il sostegno del diritto allo studio e iniziative di orientamento, formazione e sostegno per l’inserimento nell’attività lavorativa, anche attraverso incentivi alle assunzioni.