Una Chiesa vietata ai minori

di ANDREA FILLORAMO

Il diciannove settembre 2014, quindi, quattro anni fa, pubblicavo un mio articolo su IMG Press, il cui titolo era: “essere celibi per legge non significa essere casti”, che ancora può essere rintracciato nell’archivio.

 

Ribadisco quanto allora ho scritto, non per accodarmi a quanti in tono scandalistico scrivono o parlano della sessualità degli uomini di Chiesa ma per dimostrare che quanto oggi sta emergendo nel mondo ecclesiastico era ben noto da quelli che “intra moenia” da vecchia data denunciavano il malessere sessuale dei preti, il loro essere strappati e privati della vita normale, il loro abbandonarsi ad una sessualità esasperata.
Si parla oggi, infatti, come a voce molto bassa si mormorava nel passato, di perversioni patologiche, di tormenti sessuali, conseguenze di un’educazione sessuale e sentimentale inesistente nei seminari, repressiva, che col tempo (e questo non vale solo per i preti) si traduce per alcuni in pratiche clandestine e in limiti che dovrebbero essere insuperabili.
Attorno a questi temi negli ultimi tempi i media impazziscono e non c’è giorno in cui non sfornano notizie che ormai non meravigliano più di tanto.
Recentemente di questa sessualità malata informava dettagliatamente il giornalista di Panorama Carmelo Abbate, consulente su Rete 4 di Quarto grado, che, in un recente saggio, nato da contatti personali diretti con preti, monache e seminaristi, scrive di “ sacerdoti di ogni nazionalità che si dividono tra le stanze di via della Conciliazione e la movida della Roma by night, di esperienze di escort e chat, di seminaristi e suore che vivono di nascosto la propria sessualità, sia etero che omosessuale, di festini hard, scambismo, orge”.
ll giornalista cattolico, con questa nuova indagine , ha arricchito di molti particolari elementi la sua inchiesta precedente: “Sex and the vatican”, che faceva parte dei documenti che Benedetto XVI dimissionario ha consegnato a Francesco come “pratiche urgenti” e che ha catturato l’attenzione dei media di tutto il mondo, da Newsweek al Washington Post, dalla Cbsal Guardian, dalla Bbc a France 2, da El Mundo alla Pravda, fino alla tv iraniana.
La nuova inattaccabile indagine giornalistica parte dalla Città Eterna e si è allargata a molte altre città italiane, e va oltre confine; il risultato è un reportage molto ricco di rivelazioni, dialoghi serrati, dati, incontri segreti, testimonianze, a volte dolenti, spesso sconcertanti, tutti documentati o documentabili anche attraverso video.
Diciamolo pure: oggi tutti sanno, molti nascondono, moltissimi mentono.
A questo punto una volta che le mura che accerchiavano tali notizie sono cadute o stanno per cadere, ritengo che sia proprio necessario, anzi urgente che gli uomini di Chiesa, vescovi e preti, si tolgano d’addosso l’inutile “ coperta” della “ segretezza” con cui per tanto tempo hanno nascosto i loro e gli altrui “ peccati” rifugiandosi nel loro “Miserere meiDomine”, prendano atto del “fango” che monta sempre più, che è un fango reale e non inventato dai nemici della Chiesa cattolica, come qualcuno ancora pensa o vorrebbe far pensare, si rendano conto che il fetore del sesso, che è un fetore di fogna, si sente a metri di distanza e non è più sufficiente turarsi il naso.

Cosa fare? Non è mio compito, non sono capace né tanto meno mi permetterei di dare suggerimenti ai vescovi che hanno il compito e la responsabilità non più di far tacere le voci sugli scandali dei preti ma, prima di costruire delle chiese materiali, di ricreare le condizioni per un esercizio ministeriale non più inquinato dall’ipocrisia, che è il vero peccato di cui si macchiano molti preti’.