Spaventati e ipocondriaci: così gli italiani escono dal lockdown

Se non si può dimostrare che il Covid-19 ci abbia reso persone migliori, si può sicuramente dire che ci abbia spaventato molto e allo stesso tempo spinto verso la ricerca di informazioni più dettagliate e affidabili.

Secondo una ricerca su oltre 1.500 persone svolta da Dottori.it (www.dottori.it), sito e app leader in Italia per la prenotazione di visite specialistiche, più di un utente su due ha vissuto con un atteggiamento fobico i giorni in cui il numero dei nuovi contagiati aumentava a ritmi sostenuti.  Il 52% degli intervistati ha infatti dichiarato di aver fatto molte rinunce per paura di farsi male anche all’interno della sua stessa abitazione, evitando ad esempio di fare sport o dedicarsi alle grandi pulizie.

I giovani sono i più spaventati

Non solo quindi la rinuncia ad uscire, ma anche un atteggiamento casalingo molto prudente che non ha riguardato però tutte le fasce d’età allo stesso modo: se il 56% dei giovani tra i 18 e i 30 anni si è rivelato più spaventato, al contrario solo il 44% di chi ha più di 65 anni ha avuto gli stessi timori.

Non solo più timorosi, ma anche più sensibili a sensazioni di malessere: il 40% dei giovani utenti (18-30 anni) ha accusato più disturbi di salute rispetto al periodo precedente alla quarantena. Quando invece non si parla di sensazioni, ma di malattie vere e proprie che esulano dal coronavirus, gli intervistati si sono divisi: il 46% ha dichiarato di aver contattato immediatamente il medico di base, mentre il 22% di chi ha risposto ha preferito ricorrere all’autodiagnosi pur di non disturbare chi è stato in prima linea nel corso dell’emergenza. Un discreto numero di persone (il 17% del campione) ha cercato i sintomi online: tra questi il 25% appartiene alla fascia più giovane della popolazione.

 

Di fronte al timore del contagio da Covid 19 all’interno delle mura domestiche, oltre un utente su cinque (22%) non ha preso particolari precauzioni nei confronti dei suoi conviventi, rassegnato all’idea che nel caso di positività la malattia si sarebbe estesa a tutta la famiglia. Oltre la metà, invece, ha vissuto con serenità questo periodo di condivisione familiare fidandosi della prudenza dei propri congiunti.

L’informazione ai tempi del Covid-19

In un contesto di emergenza sanitaria, la lotta alle fake news è risultata ancora più determinante contro la diffusione di informazioni finte e pericolose per la salute di tutti. Dal sondaggio sembrerebbe che gli italiani abbiano compreso l’importanza delle fonti tanto che 6 rispondenti su 10 hanno dichiarato di aver letto solo notizie date da testate giornalistiche ufficiali e riconosciute. Solo due italiani su 10 hanno scelto Internet e le informazioni date dai vari motori di ricerca e tra questi a sorpresa il 30% ha più di 65 anni.

«Sul tema della corretta informazione abbiamo lavorato molto in questi mesi di emergenza – dichiara Angela Maria Avino, CEO di Dottori.itGrazie al supporto degli specialisti iscritti al sito, abbiamo messo in campo diverse attività. Dalle dirette su Facebook con i medici ai costanti aggiornamenti su blog e Instagram, abbiamo cercato di fornire ai nostri utenti uno spazio serio e sicuro dove cercare informazioni e confronto».