Shoah. Una via o una piazza dedicata a Sylvia Sabbadini: la sindaca di Monfalcone risponde all’appello di Roberto Malini

La sindaca di Monfalcone, Anna Maria Cisint, risponde all’appello che Roberto Malini ha rivolto al comune del Friuli-Venezia Giulia, chiedendo che sia dedicata una via o una piazza a Sylvia Sabbadini (1928 – 2019), sopravvissuta ad Auschwitz e testimone di memoria.

Lo scrittore e studioso della Shoah ha inoltrato la richiesta anche al sindaco di Padova, Sergio Giordani, in considerazione che Sylvia Sabbadini, nata a Monfalcone, visse a Padova, città da cui fu deportata. 

«Gentile signor Malini» scrive la sindaca «la ringrazio per la sua proposta di intitolare una via o piazza a Sylvia Sabbadini e per averci ricordato che la città di Monfalcone ha dato i natali a questa coraggiosa donna. Ritengo sia importante tenere viva la memoria e trasmetterla alle nuove generazioni, per questo ho già interessato i miei uffici al fine di verificare se questa idea si possa concretizzare in tempi brevi. Ricambio i suoi auguri per il nuovo anno e speriamo davvero che ci porti la serenità di cui sentiamo tanto la mancanza. Un cordiale saluto. Il Sindaco Anna Maria Cisint».

L’appello lanciato da Roberto Malini ricordava ai primi cittadini dei due comuni come Sylvia Sabbadini avesse sofferto «i più indicibili orrori nella “fabbrica della morte”, tanto che era riuscita a raccontarli solo 63 anni dopo la sua liberazione, offrendo una testimonianza che è preziosa per noi e per le generazioni future».

Roberto Malini è autore di alcuni libri di educazione alla Memoria nonché autore e co-regista di documentari sullo stesso tema. Nel corso degli anni, inoltre, ha recuperato e donato al Museo Nazionale della Shoah di Roma e alla Cittadella della Musica Concentrazionaria di Barletta, per il Thesaurum Memoriae (Pinacoteca della Shoah) un totale di circa 400 opere d’arte di pittori, incisori, scultori ebrei scomparsi nei campi di sterminio o sopravvissuti all’Olocausto. Per questa azione (che prosegue a tutt’oggi) ha ricevuto il Premio Rotondi 2018. Collabora con i principali musei e istituti di ricerca sulla Shoah in campo internazionale.