Quattro chiacchiere con Éric Fouassier

Accolto in Francia da uno straordinario successo di critica e di pubblico, l’autore dei casi di Valentin Verne ci racconta i suoi romanzi…

Ambientare una storia in un’epoca diversa da quella attuale richiede uno studio supplementare in fase di progettazione del romanzo. Come è nata la decisione di ambientare le indagini di Valentin Verne nella Parigi del XIX secolo? Quali sono stati, se ci sono, gli autori e i modelli di riferimento?

Il regno di Luigi Filippo, noto anche come Monarchia di Luglio, è un periodo poco conosciuto ma affascinante della storia francese.
Almeno due fattori lo rendono un’ambientazione ideale per i gialli.
In primo luogo, è stato un punto di svolta nella storia della polizia. Il vecchio corpo di polizia era caratterizzato da spie e flagranza di reato, come dimostra il famoso Vidocq. A capo della Sûreté parigina era stato messo un ex detenuto che conosceva la malavita e poteva infiltrarsi facilmente. Ma sotto Luigi Filippo, i progressi della medicina e della chimica fecero sì che la polizia iniziasse a basare le proprie indagini sulle*prove. L’eroe dei miei romanzi, l’ispettore Valentin Verne, è un pioniere di questa polizia moderna.
In secondo luogo, questo periodo è affascinante anche perché caratterizzato non solo da un notevole progresso scientifico e tecnologico, ma anche da un pronunciato interesse per l’occulto, l’inspiegabile e l’esoterico (ipnosi, spiritismo, orientalismo, paradisi artificiali, ecc.). Inventando un ufficio di affari occulti, ho voluto far rivivere ai miei lettori i romanzi popolari apparsi in forma seriale sui giornali del XIX secolo, scritti da autori come Eugène SuePaul Féval e Ponson du Terrail, cercando di dargli un respiro contemporaneo che si adattasse al pubblico di oggi.

Il Fantasma del Vicario è il secondo romanzo della saga che ruota attorno alle avventure dell’investigatore Valentin Verne. Cosa dobbiamo aspettarci rispetto al precedente L’ufficio degli affari occulti?

Ne L’ufficio degli affari occulti, Valentin era un solitario. Qui è affiancato dalla fidanzata Aglaé Marceau, di cui è innamorato pur senza riuscire a vivere appieno questo sentimento a causa del suo passato tormentato, e da un giovane assistente appena assunto, Isidore Lebrac. L’indagine ufficiale che gli viene affidata fa maggior ricorso alle scienze occulte rispetto al primo romanzo, poiché viene incaricato di smascherare un presunto medium che in realtà è un truffatore che si approfitta dell’ingenuità dei suoi simili. Questo caso porta Valentin a interessarsi da vicino all’ascesa dello spiritismo.
Allo stesso tempo, il giovane detective continua la sua spietata battaglia contro il mostro che lo ha derubato della sua giovinezza e della sua innocenza, ovvero il Vicario. Ma a differenza del primo libro, qui i ruoli si invertono e il cacciatore diventa il ricercato. È il Vicario che ora bracca Valentin e, come un ragno velenoso, fa di tutto per attirarlo di nuovo al centro della sua tela.

In questo secondo volume, il lettore ha l’opportunità di approfondire la storia personale del protagonista, che si trova faccia a faccia con le ombre del suo passato. Può dirci qualcosa di più sullo sviluppo di Valentin Verne nel corso dei due romanzi?

 

Il personaggio di Valentin Verne mi è venuto in mente non appena ho capito che c’era un’enorme quantità di cose da dire sull’epoca che avevo scelto, e che avrei avuto bisogno di diversi romanzi per raccontarle tutte.
Sapendo che mi stavo imbarcando in una serie a lungo termine (quindi, se non volevo che i futuri lettori si annoiassero), avevo bisogno di un personaggio principale sufficientemente coinvolgente, complesso e aperto al cambiamento. Nel primo volume, la complessità e l’ambivalenza di Valentin erano più evidenti. Abbiamo scoperto un personaggio tormentato, ossessionato dalla lotta contro il male e capace di allontanarsi dalla retta via per raggiungere il suo obiettivo. A poco a poco, sono state rivelate le parti del suo passato che fanno luce sulla sua personalità. In questo secondo romanzo, Valentin deve imparare a convivere con le sue ferite. È come un angelo ferito in cerca di redenzione. Ma non tutto sarà ancora svelato ai lettori.
Nelle ultime pagine del libro, apprendiamo che rimane un mistero sulla vera identità di Valentin.

La storia della casa editrice

Nel 1938, Neri Pozza e i suoi amici, una piccola brigata di «teste calde» tenuta d’occhio dalla polizia fascista, creano a Vicenza le Edizioni dell’Asino Volante. Le edizioni sorgono per uno scopo preciso: pubblicare il primo libro di poesie di Antonio Barolini, che l’avvocato Ermes Jacchia, un eccentrico editore ebreo costretto alla fuga dalle leggi razziali, non può più dare alle stampe. In questo modo, ereditando, cioè, il compito di un editore ebreo vittima della stupidità e della crudeltà dell’epoca, Neri Pozza scopre la sua vocazione d’editore. Una vocazione che, al di là dei due brevi periodi di prigionia nelle carceri vicentine di San Biagio e San Michele per «sospetta attività antifascista», si esprimerà ininterrottamente, dapprima con le edizioni del Pellicano e infine con la fondazione, nel 1946 a Venezia, della Neri Pozza Editore.

La storia di Neri Pozza: Gli anni 50 e 60

Dalla pubblicazione, nell’anno di fondazione, di Peter Rugg l’errante di William Austin fino all’apparizione della Grande vacanza di Goffredo Parise nel 1953, le edizioni Neri Pozza costituiscono una delle più straordinarie avventure intellettuali del dopoguerra italiano. Con una grafica moderna e la collaborazione dei maggiori poeti e scrittori del tempo (Gadda, Montale, Sbarbaro, Luzi, Cardarelli, Bontempelli), Neri Pozza pubblica titoli spesso indimenticabili: La bufera e altro e Farfalla di Dinard di Eugenio Montale, Il primo libro delle favole di Carlo Emilio Gadda, In quel preciso momento di Dino Buzzati, Il ragazzo morto e le comete, il capolavoro di Goffredo Parise scritto quando l’autore non era ancora ventenne. Negli anni Sessanta, Neri Pozza dà vita a una innovativa collana di letteratura americana: «Tradizione americana», diretta da Agostino Lombardo, in cui appaiono autori come Whitman, James, Melville, Thoreau, Emerson, Hawthorne. Saggisti della casa editrice sono Carlo Ludovico Ragghianti, Giorgio Pasquali, Concetto Marchesi, Amedeo Maiuri, Emilio Cecchi, Carlo Diano, figure fondamentali della cultura italiana del tempo.

La storia di Neri Pozza: dagli anni 2000 ad oggi

Da gennaio del 2000, la casa editrice, sotto la direzione di Giuseppe Russo prima e dal settembre 2023 poi con l’arrivo di Giovanni Francesio, ha unito la fedeltà all’impostazione originaria (letteratura e saggistica di qualità, innanzi tutto) alla scoperta delle nuove tendenze della narrativa internazionale. Dalla narrativa orientale al nuovo romanzo americano, dalla giovane letteratura europea ai nuovi talenti dei paesi emergenti, dalla letteratura di viaggio alla grande saggistica internazionale, la Neri Pozza presenta oggi un catalogo ricco di scrittori di qualità, come Peter Ackroyd, Giorgio Agamben, Zsuzsa Bank, David Benioff, John Berger, Williams Boyd, Anita Brookner, Geraldine Brooks, Tracy Chevalier, Patrick deWitt , Angelo Del Boca, Sarah Dunant, Sebastian Faulks, Julian Fellows, Joshua Ferris, Romain Gary, Amitav Ghosh, Paul Harding, Jane Harris, Mark Helprin, Ha Jin, Barara Kingsolver, Natsuo Kirino, Hermann Koch, Christian Kracht, Erik Larson, Ben Lerner, Brendan O’Carroll, Stefano Malatesta, Simon Mawer, Paula McLain, Daniel Mendelsohn, Eshkol Nevo, David Nicholls, Sandra Petrignani, David Gregory Roberts, Jan-Phillip Sendker, Edward St. Aubyn, Peter Stamm, Jeet Tahyil, Christos Tsiolkas, Susan Vreeland, Tim Winton, Irvin Yalom, Youssef Ziedan. Il programma della casa editrice si articola nelle seguenti collane: «I narratori delle tavole»: narrativa nazionale e internazionale; «Le tavole d’oro»: narrativa internazionale, con una particolare attenzione alla letteratura orientale; «Neri Pozza Bloom»: narrativa e saggistica nazionale e internazionale; «I colibrì»: saggistica; «Biblioteca Neri Pozza»: collana di novità e riscoperte in edizione tascabile; «La quarta prosa»: collana di saggi diretta da Giorgio Agamben; «Il cammello battriano»: collana di letteratura di viaggio diretta da Stefano Malatesta.

Il Gruppo Athesis

La casa editrice è una società per azioni e fa parte del Gruppo editoriale Athesis, espressione delle Associazioni Industriali di Verona e di Vicenza. Tra le società di Athesis figurano quotidiani (L’Arena di VeronaIl Giornale di VicenzaBresciaoggiLa Gazzetta di Mantova), concessionarie di pubblicità (PubliAdige), televisioni (TeleArena, Tele Mantova). Neri Pozza editore costituisce la Divisione Libri di questo Gruppo con l’insieme dei suoi marchi: la casa editrice Neri Pozza e Beat, la Biblioteca degli Editori Associati di Tascabili, la casa editrice di paperback. Il Gruppo editoriale Athesis è, per dimensioni, uno dei gruppi editoriali italiani più importanti. Rimane, tuttavia, soprattutto nella sua Divisione Libri, un editore puro, poiché non possiede società di distribuzione libraria o librerie.