Più libri più liberi: c’è un 17% di italiani che leggono solo su smartphone e online e che l’editoria libraria può conquistare

C’è un 17% di italiani (15-74 anni) che leggono, ma solo online o su smartphone. Sono persone che fruiscono di contenuti editoriali sui social network, online su siti specializzati o dedicati alla fanficition, ma che non hanno invece familiarità con i libri, nemmeno in versione elettronica o audio. I dati sono stati presentati a Più libri più liberi – Fiera nazionale della piccola e media editoria organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE) e in programma fino all’11 dicembre alla Nuvola e Roma, durante l’incontro Gli altri modi di leggere, organizzato in collaborazione con ALDUS UP, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito di Europa Creativa.

“Stiamo parlando di un 17% di italiani – ha spiegato Giovanni Peresson, responsabile ufficio studi di AIE – che, pur non leggendo libri, ebook, ascoltando audiolibri, esprimono una domanda di evasione, informazione, aggiornamento attraverso la lettura di contenuti editoriali da altri dispositivi. È un pubblico che si può intercettare ma che pone anche delle criticità: parliamo di persone con bassi indici di competenze alfabetiche e che può avere difficoltà ad approcciarsi a sistemi di lettura più articolati”.

Insieme a Gianni Peresson, che ha illustrato i dati, sono intervenuti Angelo Piero Cappello (Centro per il libro e la lettura) ed Elisa Salamini (Mamamò), con la moderazione di Cristina Mussinelli (ufficio studi AIE).

La ricerca mostra inoltre come la percentuale di persone che rifiuta qualsiasi tipo di lettura sia in calo: è passata dal 16% nel 2017 al 14% nel 2019, per poi attestarsi all’11% nel 2022.

Per quanto riguarda i media attraverso cui gli italiani accedono ai mondi narrativi, a quello delle utilità pratiche e a quello degli approfondimenti culturali e divulgazione, la televisione si conferma il media di gran lungo più seguito, crescono i social network, ma il libro – nelle sue versioni a stampa, ebook o audio – continua a giocare un ruolo importantissimo. Per quanto riguarda i mondi narrativi in particolare, la tv in chiaro è la porta d’accesso per il 75% degli italiani, la pay tv per il 62% (in forte crescita), il libro per il 53%, raggiunto quest’anno dai social autoriali (53%). Youtube al 46%, cinema al 36%, ebook al 31%.

Nel mondo delle utilità pratiche, il libro si attesta al 35% mentre dominano ai primi posti tutor-webinar con il 55%, social tematici (55%), rubriche televisive (53%), siti specialistici (37%).

Negli approfondimenti culturali e divulgazioni, infine, la tv in chiaro si attesta al 51%, seguita da pay tv (35%), segue il libro con il 31% e la radio con il 21%. Ebook al 18%.