Nuovi scavi nel Messinese: 75mila euro per scoprire i “segreti” del Castello di Tripi e 50mila per ampliare Abakainon

TRIPI – ABAKAINON – Nuovi scavi archeologici interesseranno il Comune di Tripi, da quest’anno ridenominato giuridicamente Tripi-Abakainon per la recente scoperta e valorizzazione dell’antica città prima greca, poi romana, situata nella borgata di Piano: 50mila euro serviranno all’ampliamento dell’area interessata dalla magnifica Stoà greca, che raggiungeva una lunghezza di oltre 100 metri, a margine dell’Agorà già oggi visibile; mentre 75mila euro verranno destinati alla scoperta dei “segreti” che nasconde il Castello di Tripi, una fortezza di epoca medievale che, stando ad alcune ipotesi di esperti e al materiale catalogato dalla Soprintendenza di Messina, potrebbe addirittura svelare la presenza di un insediamento di epoca greca e, da non escludere, l’acropoli e un tempio – oracolo legato ad Apollo, secondo l’auspicio del sindaco Michele Lemmo.

L’annuncio a margine del convegno “Da Tindari ad Abakainon, itinerari archeologici come strumento di sviluppo locale”, promosso al Grand’Hotel La Rosa dei Venti dal Parco Archeologico di Tindari insieme con l’associazione Eccellenze di Sicilia, sotto l’alto patronato del Dipartimento regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana e il patrocinio dei Comuni di Patti e Tripi.
“Tripi – Abakainon é tra i 23 comuni siciliani beneficiari del PNRR dedicato ai borghi del Ministero della Cultura- ha evidenziato il primo cittadino – é stato aperto un fondo perduto per ogni amministrazione coinvolta e nel nostro caso siamo partiti da una base di circa 760mila euro per una serie di iniziative e, grazie alla partecipazione di ben 20 imprenditori – investitori autoctoni, siamo già ad una somma pari ad oltre 1 milione finanziamenti che rappresenteranno un prezioso volano economico per il nostro comprensorio. Opportunità significative per combattere lo spopolamento”. Lemmo ha poi ricordato anche l’acquisto di 3 autovetture elettriche dedicate ai siti archeologici per ragionare in termini di sostenibilità.
Il direttore del Parco Giuseppe Natoli nel saluto istituzionale ha sottolineato che “la necropoli di contrada Cardusa, scoperta nel 1994, é una delle più importanti della Regione e che Tindari é figlia di Abakainon e non il contrario”. All’iniziativa, di due giorni, hanno partecipato anche gli studenti dell’Università di Messina che hanno visitato i siti archeologici di Tindari e Abakainon insieme con autorità, relatori e rappresentanti istituzionali per toccare con mano il mestiere del loro futuro. Gli interventi sono stati affidati al docente di Scienze del Turismo all’Università degli Studi di Messina Filippo Grasso, il quale ha spiegato che “nel 2026 tutta la filiera turistica sarà impegnata nel digitale e nelle innovazioni tecnologiche col fine di ridisegnare la politica del turismo in questa direzione”; all’archeologa Grazia Salomone che ha evidenziato il passaggio dal concetto di “luogo” a quello di “destinazione”, non solo rivolto ai turisti ma anche agli stakeholder e dell’importanza di sapere narrare, fare storytelling e non semplici spiegazioni, di manifestazioni ed eventi, come quelli dei cartelloni del Parco di Tindari che, attraendo un pubblico musicale o teatrale, fanno conoscere i siti, idem per Abakainon che ha già accolto rappresentazioni, e raccontato la sua attività di operatrice culturale.

Il giornalista e imprenditore turistico Maurizio Scaglione ha poi parlato della virtuosa esperienza della gestione privata del Castello di Taormina (chiuso per 34 anni): “Ha registrato nella scorsa estate una media giornaliera di 450 turisti, dopo aver affrontato la difficoltà degli ingenti flussi taorminesi, purtroppo concentrati in modo quasi esclusivo nel tradizionale percorso che va dal Teatro Greco al corso antico fino alla zona mare, trascurando il resto; fenomeno che si ripete in molti itinerari come la Valle dei Templi, dove il record di visitatori non é mai entrato nella città di Agrigento”. Infine la presidente dell’Archeoclub Tripi-Abakainon, Maura Arizia, ha illustrato le attività svolte dai soci in modo volontario volte ad accompagnare il turista nel territorio e l’archeologa e direttrice di Archeopromo, Morgana Mazzù, ha chiuso il convegno mettendo in luce l’identità di Abakainon e accentuando la necessità di coinvolgere maggiormente il territorio.