Caltagirone (CT) – Un allestimento “nel segno della continuità”, un racconto di sintesi tra il museo di ieri – ormai inagibile nella storica sede della Villa Comunale di Caltagirone – e quello di domani, nella sede definitiva dell’ex Convento di Sant’Agostino, in fase di ristrutturazione e prossimo alla consegna fissata nel 2026.
Con “Invito a Palazzo” il Museo regionale della Ceramica di Caltagirone apre un nuovo, temporaneo, capitolo della sua storia: un nuovo allestimento con una selezione di capolavori che “trovano casa”, sia pure temporaneamente, a Palazzo Libertini. Un progetto voluto da Giuseppe D’Urso, direttore del Parco archeologico e paesaggistico di Catania e della Valle dei Templi (che ne ha la gestione), realizzato in collaborazione con il Comune di Caltagirone e il sindaco Fabio Roccuzzo che ha messo a disposizione lo storico palazzo nobiliare nel cuore della “città dei vasi”. “Volevamo dare continuità al Museo della Ceramica – ha spiegato il direttore D’Urso – superando l’ostacolo della sua inagibilità e realizzando, come abbiamo fatto qui a Palazzo Libertini, un museo della ceramica “in miniatura”, che riunisse le varie collezioni: una tappa intermedia che fra qualche mese porterà all’allestimento definitivo nella prestigiosa sede di Sant’Agostino. Ringrazio tutto il team che, con il coordinamento del funzionario Angelo Bruccheri, ha lavorato al progetto consentendo, come ci eravamo impegnati, di consegnarlo alla comunità calatina e ai numerosi turisti entro Natale”.
Nelle sei sale di Palazzo Libertini, adesso, sono esposti circa 200 reperti per un racconto che attraversa oltre 2500 anni di storia della ceramica in Sicilia. Una documentata selezione che, dal celebre “Cratere del vasaio” del V secolo a.C. proveniente da una necropoli di Caltagirone e fino alle soglie del 1900 – con le figurine e le terrecotte artistiche con scene di vita quotidiana di stampo verista realizzate dalle varie botteghe di artigiani-artisti – ripercorre la storia dell’arte ceramica nell’isola. Un viaggio nel tempo di cui è testimone l’immensa raccolta del Museo che, istituito nel 1965 dallo slancio dello studioso Antonino Ragona e con il fattivo supporto di Don Luigi Sturzo, conta circa 2500 pezzi e, insieme a quello di Faenza, è il più grande d’Italia.
Taglio del nastro in tandem: con il direttore D’Urso era Claudio Lo Monaco, assessore alla Cultura del Comune di Caltagirone che, per l’occasione, ha ricordato la recente “new entry”, fra le città italiane di antica tradizione ceramica, di Palermo, settima città della ceramica in Sicilia dopo Burgio, Caltagirone, Collesano, Monreale, Santo Stefano di Camastra e Sciacca”. I due enti sono al lavoro per rendere accessibile anche ai visitatori a ridotta mobilità il piano dell’esposizione (il primo) che ad oggi non è servito dall’ascensore esistente. “Invito a Palazzo” è aperto alle visite tutti i giorni, dalle 9 alle 18.30. Biglietti: intero 6 euro, ridotto 3. Info 095-346241.
