Messina & culture: “Scuola aperta tutto l’anno”, è il progetto che l’I.C. “Santa Margherita”

Era già tutto previsto…

E non è solo il titolo di un brano di Cocciante. “Scuola aperta tutto l’anno”, è il progetto che l’I.C. “Santa Margherita” aveva messo in cantiere nel suo PTOF già all’inizio dello scorso anno scolastico, quando ancora il coronavirus era soltanto un lemma scientifico, ben lontano dal divenire quella pandemia che ha sconvolto la nostra quotidianità.

Il progetto intendeva sostenere bambini e ragazzi con difficoltà di socializzazione o a rischio di dispersione scolastica e, al tempo stesso, promuovere ulteriori “opportunità educative” rispetto ai momenti formali vissuti all’interno del sistema scolastico, anche durante il periodo estivo, all’interno di un contesto educativo protetto e ricco di stimoli, in cui l’accoglienza, l’ascolto e la partecipazione fossero le prerogative fondanti. Il progetto, purtroppo, non ha visto più luce e, a dire il vero, neppure le nostre vite. La scuola a marzo ha chiuso i suoi battenti, almeno quelli fisici, e nel cassetto c’è finito il sogno di una progettualità tanto voluta quanto ben studiata, ma che in quanto “progettualità” ha dovuto fare i conti con un suo elemento fondamentale, l’imprevedibilità degli eventi. Ecco perché, giusto per rimanere in tema, il Piano Scuola Estate è stato musica per le nostre orecchie. Le idee c’erano, l’entusiasmo e la voglia di ripartire, per superare il vuoto creato dalla pandemia, pure. Bisognava solo rendere attivi e vitali quei “patti territoriali”, quella “comunità educante” di cui spesso infarciamo i nostri documenti scolastici, ma che altrettanto spesso rimangono sulla carta. È stato semplice? Non esattamente. I tempi erano strettissimi e non si improvvisa quando da un progetto occasionale ed autoreferenziale si passa ad un Piano definito nei minimi dettagli, in quanto parte del sistema Istruzione. Si è iniziato in punta di piedi, tastando la disponibilità delle famiglie, degli alunni e dei docenti, a dire il vero con qualche riserva, con il timore di una risposta se non proprio fredda, almeno tiepida. La prossimità del nostro Istituto al mare, la stanchezza generale percepita alla fine di quest’anno scolastico, l’overdose di connessione a cui ormai i nostri alunni faticano a sottrarsi, ci sembravano ottime motivazioni per disertare una proposta che pure era allettante. Superate le perplessità, abbiamo partecipato al bando, predisponendo un piano di ben otto moduli che impegnassero gli alunni in attività ludico-creative, sportivo-motorie e di escursionismo, stimolanti sotto il profilo culturale, in quanto collegate alla riscoperta del territorio e delle sue tradizioni. Fare didattica con musica, danza, sport, cucina, ci è sembrata la scelta più opportuna, per recuperare quelle discipline i cui linguaggi coinvolgono sensi che dovrebbero essere esercitati sempre in presenza e che sono stati particolarmente penalizzati durante la crisi pandemica.

La risposta ha superato tutte le aspettative e per far fronte alle numerose iscrizioni è stato necessario replicare alcuni moduli.  Degli otto percorsi progettati e finanziati con le risorse del PON 2014/2020 e con i fondi del MIUR e della Regione Sicilia, cinque sono stati portati a termine, tre si concluderanno entro il 30 luglio. Attività e sport esercitati in riva al mare, all’aria aperta, a stretto contatto con la natura, hanno consentito ai nostri alunni di liberare energie e potenzialità nascoste o sopite da oltre quindici mesi di distanziamento e di restrizioni. Le uscite didattiche, a completamento dei percorsi hanno, in un certo senso, restituito il gusto delle “gite” annullate e i saggi finali di musica e danza sono stati molto apprezzati dai genitori che hanno riconosciuto il valore non solo ludico, ma anche culturale di tali iniziative. Sul nostro sito un’apposita sezione consente di ripercorrere i momenti più salienti di queste attività, a documentazione di quanto realizzato. A fine agosto si ripartirà con i percorsi di potenziamento e di recupero disciplinare per superare il gap scolastico che la didattica a distanza ha accentuato negli alunni più fragili, e consentire a tutti una ripartenza d’anno più sicura e serena. Soddisfatti? Sì, tanto. Niente sarebbe stato possibile senza l’enorme sforzo condiviso e la passione di tutti i soggetti che operano all’interno della scuola e non, alunni, genitori, insegnanti, personale ATA ed amministrativo, esperti esterni, organismi ed associazioni sportive presenti sul territorio, ma soprattutto senza il pungolo costante e l’entusiasmo travolgente della nostra Dirigente Scolastica, la prof.ssa Fulvia Ferlito che del piano è stata l’ispiratrice e nel quale ha creduto fino in fondo. Tutti uniti da un unico intento: recuperare socialità e apprendimenti certamente, ma anche gettare le basi per un’idea nuova di scuola, come luogo di incontro in cui impegnarsi e crescere, ma anche fare esperienza e divertirsi, in cui trovare risposte ad un disagio nuovo, sconosciuto, generato da una situazione altrettanto nuova ed inedita. Se dalle avversità bisogna cogliere il meglio, forse il meglio è qui: in questa estate abbiamo seminato, sperimentato una nuova strada e nuovi percorsi, ci siamo messi in gioco e il gioco si è concluso bene. Magari ciò che è stato dettato dall’emergenza, l’anno prossimo diventerà prassi educativa ormai consolidata. Se son rose fioriranno.