Una ricca giornata di eventi speciali conclude domenica 7 dicembre la XV edizione del Festival della comunicazione e del cinema archeologico, organizzato tra Catania e Licodia Eubea da Archeovisiva con il sostegno di Sicilia Film Commission e del Comune di Licodia Eubea, il patrocinio del Comune di Catania e la collaborazione dell’Università di Catania.
In attesa che le giurie si esprimano decretando i vincitori della XV edizione, l’ultima giornata del festival ideato e diretto da Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele prenderà il via con una passeggiata curata dell’associazione Albacas che condurrà i visitatori alla scoperta di Licodia Eubea (partenza alle ore 9 da piazza Giuseppe Garibaldi, partecipazione gratuita fino ad esaurimento posti), lungo il suo ricco centro storico e i principali luoghi d’interesse. Dopo il secondo “Laboratorio del gusto” (ingresso a pagamento, ticket su https://www.rassegnalicodia.it/shop/) che unisce alla convivialità del pranzo il racconto delle eccellenze gastronomiche del territorio, è in programma uno degli eventi più attesi del festival, l’incontro con il classicista e scrittore Maurizio Bettini, curatore della serie “Mythologica” per Einaudi e della collana “Antropologia del Mondo Antico” per Il Mulino.
Il professore emerito di Filologia classica all’Università di Siena, dove ha co-fondato e dirige il centro “Antropologia e mondo antico”, nonché stimato latinista e antropologo, alle ore 17 presenterà il suo “Arrogante umanità. Miti classici e riscaldamento globale” (Giulio Einaudi editore, 2025).
Nei suoi numerosi lavori Maurizio Bettini ha studiato la letteratura latina e la cultura romana privilegiando tematiche antropologiche quali le figure dello straniero, le forme della comunicazione e della traduzione, la costruzione della tradizione, i legami di parentela, le mitologie della nascita, la profezia, le sfere sonore.
In quest’ultimo lavoro affronta il mito di Fetonte: la storia di un ragazzo arrogante che, per dimostrare di essere figlio del Sole, ottiene dal padre un diritto che non gli spetta, quello di guidare il suo carro fiammeggiante. Incapace di reggerlo, brucia la Terra e viene punito con la morte.
«Questo mito parla di noi, racconta la nostra superbia antropocentrica – scrive Bettini – e la cecità di fronte al riscaldamento globale e alla distruzione dell’ambiente. Fetonte rivela l’hybris dell’uomo moderno che si crede figlio di dio, arrogandosi il diritto di spingersi sempre più avanti, certo della propria superiorità. Il mito antico rivela la sua straordinaria capacità di mettersi subito “in contesto”, di connettere i gangli narrativi a temi e problemi che sono propri dell’oggi, prefigurandoli nelle sue fascinose vicende».
Alle ore 18 si torna in sala per la consueta “Finestra sul Cinema Siciliano”, appuntamento che il Festival della comunicazione e del cinema archeologico riserva ogni anno alle produzioni locali, inaugurata nel 2014 dal compianto critico cinematografico e grande amico del festival Sebastiano Gesù.
Al Polo Culturale della Badia il regista palermitano Giuseppe Carleo – che ha studiato recitazione al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e regia documentaria al Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo – presenterà il suo primo lungometraggio di finzione “La bocca dell’anima” (Italia, 2024). Il film, ambientato dopo la Seconda guerra mondiale, racconta del ritorno di Giovanni Velasques nel suo paese natale, incastonato tra le maestose montagne della Sicilia. Segnato dai traumi del conflitto, il suo spirito inquieto trova conforto nella saggezza di un’anziana donna, che gli rivela un dono straordinario: la capacità di accogliere lo spirito di un’anima defunta e guarire i tormentati.
Tra i lavori più importanti di Giuseppe Carleo il pluripremiato cortometraggio “Parru ppi tia” (2018), “Officium”(2014), il documentario “Picchì chi è?” (2013), il cortometraggio “Lady Marella” (2012) e il documentario “Un giardino che rideva” (2010).
Dopo il consueto appuntamento con“Calici d’autore” (ticket su https://www.rassegnalicodia.it/shop/) l’aperitivo in compagnia degli ospiti del festival (registi, produttori, archeologi, antropologi e delegazioni artistiche dei film), che si trasforma in un momento conviviale e di confronto informale con il pubblico, la serata proseguirà con le premiazioni.
Nel corso della serata saranno assegnati il premio “Città di Licodia Eubea” al film più votato dal pubblico; il premio “Studenti UniCt” al miglior cortometraggio votato dalla giuria composta da soli studenti dell’Università di Catania; il premio “Antonino Di Vita” a una personalità che si è impegnato nella promozione della conoscenza del patrimonio culturale, attraverso la ricerca sul campo, il cinema o la letteratura. La giuria internazionale di qualità – quest’anno composta da Lada Laura (Croazia) direttrice del Festival internazionale del Cinema archeologico di Spalato; la production manager Rachel Manoukian (Grecia): Stefania Rimini (Italia): direttrice del Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania e l’archeologa Alice Nozza (Italia) – assegnerà il premio “ArcheoVisiva” (quest’anno per la prima volta del valore di mille euro) all’opera che meglio coniuga rigore scientifico e valore cinematografico.
