LA TARTARUGA FINNY TORNA IN MARE

È tutto pronto a bordo del Guardacoste G.209 “Brigadiere Prata” in forza al Reparto Operativo Aeronavale Guardia di Finanza di Vibo Valentia.

 

Il Comandante dell’unità navale, Maresciallo Capo Salvatore Guarino, dirige sulle coordinate del punto a largo di Cetraro (CS) dove, il 4 giugno scorso, un esemplare adulto di tartaruga marina Caretta Caretta, è stato rinvenuto e recuperato a bordo della stessa motovedetta, durante un’ordinaria crociera di navigazione di polizia, poiché in evidenti difficoltà.

La tartaruga non riusciva infatti ad immergersi, neanche alla vista del mezzo navale, elemento questo, che non è sfuggito agli occhi e all’esperienza dei finanzieri di mare che, dopo aver preso a bordo l’esemplare di specie protetta, hanno prontamente attivato la Rete Regionale Spiaggiamento chiamando l’ASP “Area C” di Cosenza – Distretto Tirreno ed il Centro di Recupero delle tartarughe marine M.A.R.E. (Marine Animal Rescue Effort) di Montepaone (CZ).

L’esemplare, debilitato ed in pericolo di vita, era affetto da una grave subocclusione per ingestione di numerosi frammenti di plastica. Sottoposta al trattamento terapeutico continuato da parte del veterinario e dei biologi marini del Centro di Recupero M.A.R.E. di Montepaone, è pronta per tornare nel suo habitat naturale.

È stata chiamata “Finny” in onore dei finanzieri che l’hanno recuperata e salvata da sicura morte. È un bellissimo esemplare adulto di 40 chilogrammi di peso, è una femmina adulta pronta per la seconda deposizione. Generalmente depongono circa un centinaio di uova e Finny, con ogni probabilità, deporrà le sue uova su un tratto della costa cosentina dove essa stessa è nata circa 30 anni fa.

Domenico Asprea e Miriam Pierotti, biologi marini del Centro M.A.R.E., continuano a prendersi cura di Finny fino all’ultimo istante in cui è a bordo dell’unità della Guardia di Finanza, bagnandola continuamente con acqua di mare e mantenendola sempre all’ombra.

Insieme a loro, il Medico Veterinario dell’ASP Dott. Giorgio Kruklidis e il zoologo Andrea Paeiser. A testimonianza dell’instancabile attività migratoria tipica della specie e del rilevante problema dell’inquinamento dei mari, soprattutto da materiali plastici, tra i vari corpi estranei Finny aveva ingerito anche un tappo di bottiglia di una famosa bevanda,  con scritte in arabo.

Le tartarughe, che si nutrono principalmente di sardine, crostacei e meduse, confondono infatti i frammenti e le buste di plastica, sempre più diffuse e presenti in mare, per questi ultimi. Questi materiali, insieme ad altri numerosi ed interessantissimi elementi e reperti saranno esposti presso l’Ecomuseo della pesca e del mare che a brevissimo sarà inaugurato ed aperto ai visitatori presso la sede del Centro recupero M.A.R.E. di Montepaone, quale monito per tutti a un maggiore rispetto dell’ambiente e della natura, patrimonio comune dell’umanità di inestimabile valore.

È giunto il momento di rilasciare Finny in acqua, il Guardacoste G.209 si ferma nel punto preciso in cui è stata salvata dagli stessi finanzieri di equipaggio un mese fa: le tartarughe marine hanno un’ottima memoria e con tale accorgimento è più probabile che Finny recuperi rapidamente l’orientamento. Domenico e Miriam, aiutati dal Maresciallo Filippo Soriano e dal Brigadiere Vincenzo Tomaselli sollevano Finny, non senza qualche esitazione, e la rilasciano in acqua. La tartaruga compie un breve tratto in apnea per poi riaffiorare in superficie, sembra quasi voglia salutare per l’ultima volta l’equipaggio dell’unità navale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia ed i biologi marini che l’hanno salvata.

Un piccolo gesto, quello di oggi, che porta in sè il germe di una grande speranza: con il contributo di tutti è ancora possibile invertire il processo di involuzione cui sta andando incontro il nostro delicato ecosistema, bastano piccole e concrete azioni da parte di ciascuno di noi.

Il Centro M.A.R.E. Calabria ringrazia tutti coloro i quali hanno preso parte al soccorso ed alla riabilitazione della tartaruga Finny fino al momento del suo ritorno in mare.

I finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia riprendono il loro normale servizio tornando all’assolvimento del loro compito principale: quello di polizia del mare, a presidio della legalità ed a garanzia del rispetto delle leggi in mare.