LA STORIA: IL SOGNO EUGENETICO DI ALLENDE

Studiando i documenti si riesce a conseguire dei risultati impensabili e allora consultando le mie copie in archivio de Il Domenicale (13.10.2007) lo studioso Marco Respinti riesce a mettere insieme un puzzle interessante sulla figura di Salvador Allende e sostiene che era un antisemita e un filohitleriano. Allende si laureò in Medicina con una tesi razzista, ammiccando a eugenetica ed eutanasia.

In un libro clamoroso il filosofo Victor Farias documenta un delirio identico a quello del Terzo Reich. Farias compendia tutto in “Salvador Allende, la fine di un mito. Il socialismo tra ossessione totalitaria e corruzione. Nuove rivelazioni” (Medusa, Milano; pp 208; e. 19,50). Un libro che corona sforzi iniziati con lavori importanti come “La izquierda chilena, 1969-1973”, del 2001; “Los nazis en Chile” del 2003; “Antisemitismo y Eutanasia” del 2005 e “Salvador Allende: en fin de un mito” del 2006. Naturalmente la sinistra ha tentato di zittire il professore ma non c’è riuscita. Tutto iniziò nel 1972 quando il presidente Allende doveva consegnare a Simon Wisenthal, il cacciatore di nazisti, Walter Rauff, che da tempo si era rifugiato nel Paese andino. Rauff era un colonnello che faceva parte dell’Ufficio Centrale per la sicurezza del Terzo Reich, organismo creato da Himmler. Si pensa che fosse responsabile della morte di 100mila persone, il quale fra l’altro, preparò un commando delle SS per sterminare gli ebrei in Palestina in combutta con Haj Amin al-Husseini, il famigerato Gran Mufti di Gerusalemme che a Berlino aveva aperto un “Ufficio razza”.

Ma questa consegna del criminale nazista non avvenne. Allende scelse di tenersi Rauff. Naturalmente, Wisenthal è sconcertato. Intanto, Farias, comincia a documentarsi e s’imbatte nella tesi di laurea discussa da Allende per ottenere il titolo di medico chirurgo alla Facoltà di Medicina dell’Università del Cile nel 1933. Qui il futuro presidente del Cile tratta disinvoltamente i legami tra demenza e criminalità, loda l’antropologia positivista di Cesare Lombroso (una triste catena dal darwinismo che porta al razzismo) e la scienza di Nicola Pende (primo Rettore dell’Università di Bari, ribattezzata, Università Adriatica da Benito Mussolini, e fiero propugnatore del Manifesto degli scienziati razzisti) Allende, stigmatizza gli omosessuali come malati mentali da operare opportunatamente e pensa da mettere un freno a tutto con una nuova versione della Rupe Tarpea, l’eugenetica e l’eutanasia. La tesi di Allende si può trovare, tra l’altro, su internet, messa dalla Fondazione Allende. Qualcuno potrà dire: sono leggerezze giovanili, ma non è così, perché dagli scritti di Farias, apprendiamo che Allende marxista e massone fu un “collaboratore”, regolarmente remunerato del KGB, fu pure fervido ammiratore della Germania hitleriana. Lui e l’intero Partito Socialista cileno e tutta la sinistra latino-americana è intrisa di razzismo. Josè Carlos Mariategui, l’ideologo marxista più importante del continente, non voleva “cinesi e “negri” nel PC peruviano.

Il presidente Boliviano Evo Morales discetta di “sangue e suolo”, con linguaggio para nazista. Respinti fa un breve elenco di personaggi sinistri abbastanza razzisti. Sembra che anche il poeta Pablo Neruda lo fosse, peraltro rimproverava il presidente radicale Videla di aver sposato una ebrea, plaudì a Stalin persecutore dei medici ebrei e disprezzò i poeti di colore. Tornando ad Allende, Marco Respinti, ricorda che il suo capolavoro di ministro della Salute fu la proposta di Legge per sterilizzare gli affetti di schizofrenia, psicosi maniaco-depressive, epilessie, idiozia, imbecillità, debolezza mentale profonda, follia morale e alcolismo cronico. Ma la Legge non passò, grazie agli specialisti che si opposero.

Respinti conclude il suo articolo affrontando la questione della presunta uccisione o suicidio di Allende, l’11 settembre 1973 quando i militari del generale Augusto Pinochet assediarono il Palazzo della Moneda. Allende pare che volesse arrendersi, ma la guardia personale gestita dai cubani di Fidel Castro non era d’accordo, così lo hanno suicidato. Infine, lo studio di Respinti segnala che nel 2000 la stessa Legge di Allende sulla sterilizzazione femminile e maschile, fu realizzata dall’allora ministro della Salute Veronica Michelle Bachelet, militante di quel Partito socialista che fu antisemita e filonazista.

DOMENICO BONVEGNA

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