Intelligenze artificiali, l’editoria si prepara e chiede il rispetto del diritto d’autore

L’editoria di libri in Italia e in Europa affronta le sfide dell’intelligenza artificiale. Le aziende da una parte si attrezzano per implementare le nuove tecnologie nella catena produttiva e in Italia l’Associazione Italiana Editori (AIE), tra i primi casi in Europa, organizza un seminario di formazione per gli operatori il prossimo 5 luglio. Dall’altra, la Federazione degli editori europei (FEP) chiede di intervenire a tutela dei diritti d’autore e per una maggiore trasparenza delle fonti utilizzate.

“L’intelligenza artificiale avrà un impatto rilevante sul nostro settore che, negli ultimi decenni, ha già affrontato con successo la rivoluzione del digitale e l’imporsi dell’e-commerce – ha spiegato il presidente di AIE e FEP Ricardo Franco Levi –. Affrontiamo questa nuova sfida consapevoli delle potenzialità dei nuovi strumenti tecnologici, ma anche attenti a evitare l’imporsi di modelli economici e tecnologici che possono emarginare e sfavorire le case editrici rispetto ai grandi gruppi del digitale”.

La FEP ha approvato un position paper che arriva dopo il voto del Parlamento Europeo sull’Artificial Intelligence Act, in cui chiede che gli operatori rispettino in pieno le regole già fissate nella Direttiva DSM del 2019 – nota anche come Direttiva Copyright – per il data mining, ovvero la raccolta automatizzata di un gran numero di dati presenti in Rete per istruire le intelligenze artificiali. Le norme prevedono che salvo i casi in cui l’accesso ai dati è effettuato per finalità di ricerca senza scopo di lucro, i detentori dei diritti possano riservarsi il diritto di autorizzare l’accesso alle proprie opere attraverso l’uso di standard tecnologici ben definiti. Inoltre, chiede la FEP riunita a Parigi per l’Assemblea generale dell’Associazione, il processo di elaborazione e raccolta dati deve essere il più trasparente possibile, in particolare riguardo l’uso di contenuti protetti dal diritto d’autore.

Dall’altra parte, FEP chiede forme di sostegno per gli editori – che sono soprattutto aziende medio-piccole – per l’implementazione di strumenti di intelligenza artificiale e analisi di big data nelle loro pratiche produttive e che possono avere svariate applicazioni: analisi dei trend, gestione degli stock e della produzione miglioramento dell’accessibilità a favore delle persone con disabilità, ottimizzazione delle tirature anche a garanzia di una maggiore sostenibilità e riduzione dell’impatto ambientale.

Questi temi e molti altri che sono al centro del dibattito pubblico saranno oggetto del seminario online organizzato da AIE il 5 luglio, dalle 9 alle 13, “Si fa in fretta a dire Intelligenza Artificiale – Utilità, applicazioni e normativa lungo la filiera dei contenuti”, con l’obiettivo di formare gli editori non solo sui rischi, ma soprattutto su come l’intelligenza artificiale può impattare positivamente sul lavoro e informarli sul quadro legislativo entro il quale si inserisce il loro sviluppo.

Con la moderazione di Alberto Giuffrè (SkyTg24) e l’introduzione di Cristina Mussinelli, consulente digitale di AIE, interverranno illustrando quadro teorico, applicazioni pratiche e contesto giuridico Gino Roncaglia (Docente di Editoria digitale, Digital Humanities e Filosofia dell’informazione presso l’Università Roma Tre), Christoph Bläsi (Docente presso il Gutenberg Institute for World Literature and Written Media), Giuseppe Attanasio (Postdoctoral Researcher in Computing Sciences presso l’Università Bocconi), Debora Nozza (Assistant Professor in Computing Sciences presso l’Università Bocconi), Peter Schoppert (Direttore di NUS Press – National University of Singapore), Giulia Marangoni (Ufficio Relazioni Internazionali AIE). Gruppo Meta (società del gruppo ETT) e Corrige.it illustreranno l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle loro aziende (in allegato il programma completo, sul sito di AIE costi e modalità di iscrizione).