il Centro Teatrale Bresciano presenta Ma per fortuna che c’era il Gaber

Sesta produzione firmata CTB della cinquantesima Stagione di prosa Il mondo nuovo, sarà in scena al Teatro Sociale di Brescia dal 28 al 30 dicembre alle ore 20.30 e il 31 dicembre alle ore 21.30, con una versione speciale per l’ultimo dell’anno e brindisi finale…

 Spettacolo attesissimo – l’ultimo di questo anno 2023 – della Stagione in corso del Centro Teatrale Bresciano, Ma per fortuna che c’era il Gaber. Viaggio tra inediti e memorie del Signor G, uno spettacolo di e con Gioele Dix, in occasione del ventennale della scomparsa del grande cantautore milanese.

In scena per la cinquantesima Stagione del Centro Teatrale Bresciano, intitolata Il mondo nuovo, Ma per fortuna che c’era il Gaber sarà al Teatro Sociale di Brescia (Via Felice Cavallotti, 20) dal 28 al 30 dicembre 2023 alle ore 20.30 – pochissimi i biglietti ancora disponibili – e il 31 dicembre 2023 alle ore 21.30, con una versione speciale per l’ultimo dell’anno e brindisi finale, già completamente sold out.

Gioele Dix – autore della drammaturgia dello spettacolo, della regia e interprete – torna a rendere omaggio al talento inimitabile di Giorgio Gaber, costruendo un insolito itinerario all’interno del suo teatro canzone.

Con brani conosciuti e inediti, va in scena uno spettacolo appassionato e originale, con la musica dal vivo di Silvano Belfiore alle tastiere e Savino Cesario alla chitarra, tratto da testi e musiche di Giorgio Gaber e Sandro Luporini. Una produzione Centro Teatrale Bresciano realizzata in collaborazione con Giovit, la cui distribuzione è affidata a Retropalco srl.

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Vedere Giorgio Gaber a teatro era un’esperienza che ti segnava. Niente a che vedere con un comune spettacolo o concerto. Sul palco sprigionava energia pura. Grazie alla sua potenza espressiva, sapeva dare corpo alle parole come nessun altro. Era capace di farti ridere, emozionare, indignare. Era un pensatore e un incantatore. Andavi a vederlo una volta e volevi tornare a rivederlo una seconda e poi una terza. Nei primi anni Settanta sono stato uno sfegatato gaberiano, uno dei tanti.

Gioele Dix

Giorgio Gaber, l’artista da molti considerato come il migliore interprete delle aspirazioni di giovani che – per citare le parole di una sua canzone – “Stavano cercando, magari con un po’ di presunzione, di cambiare il mondo”. Grazie alla sua sensibilità (e a quella del suo straordinario compagno di scrittura Sandro Luporini), Gaber ha saputo intercettare gli umori di una generazione vitale, polemica, inquieta, spesso anticipandone contraddizioni e cambi di rotta.

Ma per fortuna che c’era il Gaber è il più recente di una serie di tributi che Gioele Dix – a partire dal 2004, anno in cui si tenne il primo Festival Gaber a Viareggio – ha dedicato all’artista milanese, del quale è stato convinto ammiratore fin dall’adolescenza.

Lo spettacolo è costruito come un insolito itinerario all’interno del teatro canzone di Gaber e Luporini, in cui si intrecciano brani conosciuti del loro repertorio con musiche e testi variamente inediti: versi mai musicati, canzoni mai eseguite dal vivo, monologhi abbozzati e mai completati.

Per realizzarlo è stato decisivo l’apporto della Fondazione Gaber, che ha svelato l’esistenza di questi preziosi materiali e li ha messi a disposizione del progetto.

Ma per fortuna che c’era il Gaber è dunque uno spettacolo assolutamente speciale, nel quale convivono sorprese (un esilarante monologo inedito sulla Rivoluzione d’Ottobre) e rievocazioni personali (il primo incontro del tutto casuale fra Gaber e Dix nella hall di un albergo di Mestre), brani d’annata (Il Riccardo, Barbera e champagne) e bozze di canzoni tipicamente alla Gaber-Luporini su cui inventare una musica (Appunti di democrazia).

In scena nella doppia veste di attore e di cantante, Gioele Dix torna a collaborare con il Centro Teatrale Bresciano accompagnato da due eccellenti musicisti, Silvano Belfiore alle tastiere e Savino Cesario alla chitarra, entrambi complici da anni delle sue affettuose scorribande gaberiane.

 

Ma per fortuna che c’era il Gaber è realizzato grazie al sostegno di Ministero della Cultura, Gruppo A2A, Fondazione ASM, Gruppo BCC Agrobresciano e ABP Nocivelli.