
Giuliana Altea lascia dopo due mandati la presidenza della Fondazione Nivola. Sotto la sua guida la Fondazione e il Museo Nivola hanno attraversato una stagione di forte crescita, che li ha portati a segnalarsi come uno dei centri culturali più dinamici della Sardegna e un luogo di riferimento per la comunità artistica internazionale.
“È per me fonte di grande soddisfazione – dichiara Altea – aver potuto contribuire allo sviluppo di una realtà museale per molti versi unica, che, nello spirito di Costantino Nivola, unisce attaccamento alle radici e proiezione internazionale. Lascio con la fiducia di aver dotato il Museo e la Fondazione Nivola di solide basi che consentiranno loro di consolidare e migliorare ulteriormente i risultati ottenuti fin qui.”
Professoressa di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Sassari, maggiore esperta dell’arte sarda del Novecento, studiosa di riferimento per Costantino Nivola, sul quale ha pubblicato insieme a Antonella Camarda lo studio principale (Nivola. La sintesi delle arti, Ilisso), Altea è diventata presidente della Fondazione Nivola nel 2015, quando l’istituzione, in grave crisi, era prossima alla chiusura; in collaborazione con i direttori Antonella Camarda (dal 2015 al 2021) e Luca Cheri (dal 2021), l’ha portata a risollevarsi e a trovare una nuova identità culturale. Insieme a Camarda e Richard Ingersoll, ha ridisegnato l’allestimento della collezione permanente per garantirne l’accessibilità fisica e intellettuale. Ha rinnovato la gestione, promuovendo la costruzione di partnership culturali (in primis la Fondazione di Sardegna), la costruzione di una rete di collaborazioni a sostegno dell’economia locale, e un’intensa attività di progettazione su bandi competitivi.
Nell’ambito del Piano di Rilancio del Nuorese, ha ottenuto il finanziamento di una serie di progetti mirati, per il museo, al miglioramento delle strutture e dei servizi (l’ampliamento della reception, la trasformazione in studio per residenze d’artista di un padiglione in disuso nel parco, la sistemazione del parco stesso secondo i dettami dell’architettura di paesaggio sostenibile), per il paese di Orani alla rigenerazione urbana, con la realizzazione del progetto “Pergola Village”, ideato da Nivola nel 1953.
Durante la sua presidenza il Museo ha inaugurato un programma espositivo di portata internazionale, con mostre di protagonisti contemporanei quali Lawrence Weiner, Peter Halley, Tony Cragg, Peter Fend, Nathalie du Pasquier, maestri del design come Andrea Branzi, Alessandro Mendini e Michele De Lucchi, e mostre storiche come quelle dedicate a Le Corbusier, Salvatore Fancello, Bona De Mandiargues, al rapporto di Nivola con New York, alla sua reinterpretazione della preistoria, all’influsso della civiltà nuragica sulla cultura contemporanea.
La riattivazione del Premio Nivola per la scultura (assegnato nel 2023 a una delle maggiori artiste della sua generazione, Nairy Baghramian) ha rafforzato la reputazione internazionale del museo. In partnership con il Comune di Sassari, il Museo Nivola ha curato la riapertura del Padiglione Tavolara di Sassari, sviluppando un’attività espositiva extramuros incentrata sul design e dell’artigianato e su un’offerta di eventi che hanno rianimato un luogo chiave della cultura in Sardegna.
Questa attività ha richiamato su Nivola l’attenzione di critica e pubblico, testimoniata dalle mostre organizzate negli USA con istituzioni come la Cooper Union, Magazzino Italian Art e, nel prossimo futuro, la Triennale di Milano, e dall’inclusione dell’artista, grazie a una politica aperta ai prestiti e alla condivisione delle conoscenze, in una serie di mostre internazionali, tra cui nel 2024, per la prima volta nella storia dell’artista, la Biennale di Venezia.
“È stata un’avventura appassionante, nella quale ho avuto vicine molte persone alle quali va la mia gratitudine – ricorda Altea. In primo luogo Antonella Camarda e Luca Cheri, il vicepresidente Franco Carta, la responsabile amministrativa Loretta Ziranu, quanti nel CdA hanno offerto il loro sostegno e infine tutto lo staff, senza il cui impegno la rinascita del Museo Nivola non sarebbe stata possibile”.
Concluso il suo mandato, Altea non farà mancare al museo il suo contributo per portare a termine il programma di mostre già avviato, comprensivo di nomi quali Mona Hatoum, Hannah Levy e Kiki Smith; quindi si dedicherà alle attività di ricerca scientifica e progettazione museale. “Dopo una lunga gestazione – spiega Altea – entra nel vivo la progettazione esecutiva dei musei di Sassari, di cui sono responsabile scientifica insieme ad Antonella Camarda. La trasformazione del Padiglione Tavolara e dell’Ex Convento del Carmelo in musei dedicati all’arte, al design e all’artigianato del Novecento e contemporanei è una sfida cruciale per la cultura sarda, nella quale porterò, insieme alla mia competenza pregressa, le conoscenze e le esperienze maturate alla guida della Fondazione Nivola.”