DOBBIAMO SCEGLIERE CON CHI VOGLIAMO STARE

Da qualche tempo ho preso l’abitudine di ascoltare il programma quotidiano del mattino (Lettura cristiana della cronaca e della storia ) di padre Livio Fanzaga, il direttore di Radio Maria, Gli interventi sono veramente interessanti perché il sacerdote riesce egregiamente a conciliare i vari aspetti della fede con l’attualità, con gli avvenimenti di tutti i giorni. Da alcuni mesi, padre Livio, mi sembra di aver assunto le caratteristiche profetiche, peraltro, molto simile ad un suo confratello, padre Riccardo Lombardi, passato alla storia come il “microfono di Dio”.

“L’umanità è ormai giunta a un bivio decisivo, a un punto di non ritorno: è chiamata a scegliere tra la vita e la morte, la luce e le tenebre, Gesù e l’anticristo. A decidere se fare del pianeta uno splendido giardino o un cumulo di macerie”. E’ come se l’umanità è a un bivio, chiamata a scegliere, tra le due bandiere, come ci insegna S. Ignazio nei suoi Esercizi: la bandiera di Cristo sommo capitano, e l’altra di Lucifero nemico della nostra umana natura.

Il tema apocalittico, degli “ultimi giorni”, viene affrontato in un recente volume pubblicato da Piemme nel 2020: “L’umanità al bivio. Medjugorje nel tempo dell’impostura anticristica”. Padre Livio tratta il tema insieme a Diego Manetti,

Siamo giunti a un momento decisivo per il futuro del mondo e della Chiesa. Il testo è stato scritto proprio qualche mese prima della pandemia, e per certi versi rimane attualissimo, perché l’umanità è chiamata a delle scelte epocali.

Il testo è composto di 21 schede, con domande e risposte sulla vita degli uomini e della Chiesa alla luce dei quarant’anni di apparizioni della Madonna a Medjugorje ai veggenti (Marija, Mirjana, Ivanka, Jakov, Ivan, Vicka).

Un testo che non intende affrontare argomenti puramente intellettuali, astratti, ma che cerca di affrontare in tutta la loro urgenza e concretezza gli interrogativi che riguardano il futuro della Chiesa e del mondo. “Un futuro che appare sempre più segnato da domande inquietanti e sfide difficili, al punto da poter dire che l’umanità è ormai giunta a un bivio, cioè a un punto decisivo della sua storia”.

Peraltro san Giovanni Paolo II, nell’Atto di affidamento del nuovo millennio alla Beata Vergine Maria del 2000, anche lui aveva esplicitamente parlato di umanità a un bivio, a rischio di autodistruzione. Nella terza scheda gli autori commentano i discorsi apocalittici di Gesù, in particolare quelli dell’evangelista Matteo (Mt, 24, 2-14. 21. 24. 29-31. 36) Una pagina evangelica intensa, con un linguaggio apocalittico, i segni degli ultimi tempi: “il falso profetismo, le guerre e le persecuzioni, lo sconvolgimento delle potenze naturali, la diffusione del Vangelo in tutto il mondo”. Segni che sono presenti nel mondo di oggi. Tuttavia sono segni che caratterizzano l’intera storia della Chiesa, fin dalle origini. Però secondo padre Livio c’è una differenza tra i duemila anni di storia della Chiesa e gli ultimi tempi (che, naturalmente, non sappiamo quanto dureranno). Anche perché “gli ultimi tempi”, possono coincidere con la storia della Chiesa.

A parere del direttore di Radio Maria, la differenza è “l’impostura anticristica, cioè la dissoluzione della fede, il raffreddamento della carità di cui parla gesù nel discorso di Mt 24, per cui l’uomo rifiuta Cristo e cerca di porre se stesso come dio al posto di Dio”.

Il tempo presente, è il momento della diffusione planetaria dell’apostasia, il tempo in cui la fede si va sempre più corrompendo e l’incredulità si radica nei cuori delle masse, in modo particolare nei paesi di antica cristianità. Cioè nei Paesi dell’Occidente. Abbiamo più volte affrontato l’argomento della secolarizzazione dei paesi occidentali, compresa la nostra Italia, che per certi versi, sta molto meglio di altre, vedi la Francia, l’Olanda o la Germania.

Insomma, “l’Occidente ha rifiutato Cristo, ha abbandonato la preghiera, il digiuno e la confessione; sempre maggiori porzioni di umanità hanno abbandonato Dio per divenire idolatri e miscredenti […] E così l’uomo tenta di mettersi al posto di Dio, idolatrando la propria vita e quelle ‘false luci’ che il diavolo usa per abbagliarci […]”

Il testo fa riferimento oltre al Vangelo, al Catechismo della Chiesa Cattolica, autentico faro di chi intende rimanere nella Chiesa di Cristo, al Magistero dei Papi, soprattutto quello contemporaneo a partire da Leone XIII.

La radicale negazione e il rifiuto della divinità di Gesù, viene ben evidenziata dal Catechismo, che definisce l’impostura dell’Anti-Cristo, uno pseudo-messianesimo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne. La Chiesa ha sempre rigettato questa falsificazione  del regno futuro, definendolo come “millenarismo, soprattutto sotto forma politica di un messianismo secolarizzato ‘intrinsecamente perverso’”.

Secondo gli autori del libro, la tentazione dell’impostura anti-cristica, il tentativo di satana di mettere se stesso al posto di Dio e farsi adorare, ha contagiato a partire dai nostri progenitori, poi Giuda, fino alle grandi ideologie del male che hanno segnato il Novecento: il nazismo e il comunismo. Idee perverse e utopiche, che pensavano che la salvezza la potesse dare l’uomo stesso. Crollate queste ideologie è subentrato un nuovo totalitarismo, quello che Benedetto XVI indica come “dittatura del relativismo”, “per cui la Verità non esiste e neppure occorre all’uomo poichè ciascuno può darsi la verità che meglio crede e la scienza e la tecnica saranno sufficienti a garantire l’umana felicità, senza alcun bisogno di Dio o dell’eternità”.

In pratica, sostiene padre Livio, ogni volta che l’uomo ha cercato di “salvarsi da solo”, ha prodotto disastri terribili e immani carneficine. Basti vedere quello che è successo nel Novecento.

Il nuovo totalitarismo relativista per padre Livio è riuscito ad entrare profondamente anche in certa parte della Chiesa e non è raro essere tacciati come “fondamentalisti”, quando si cerca semplicemente di difendere la dottrina, il Magistero, il Catechismo della Chiesa cattolica. “L’inganno è credere che, rinunciando alla verità, si compia una ‘buona azione’ perchè si rende più facile ‘dialogare’ con chiunque”.

Per il sacerdote oggi serve il coraggio di ribadire la Verità che il cardinale Ratzinger ha messo bene in luce nella Dominus Iesus (2000).

Interessante la scheda n. 5 (I segni storici dell’impostura anticristica) dove in sintesi si fa riferimento al processo di dissoluzione della fede che parte dalla cosiddetta Riforma protestante, oltre cinquecento anni fa. Proseguita con l’Illuminismo e poi con il Modernismo.

Nella parte centrale del libro vengono affrontati gli argomenti del monoteismo messianico dell’ebraismo, quello post-cristiano dell’islam, le religioni orientali e il nuovo panteismo. Successivamente si ritorna ad affrontare i temi dell’attacco alla Chiesa, la crisi della fede, dell’umanità che di fatto vive senza Dio. Del fenomeno preoccupante delle chiese che si svuotano, degli edifici di culto abbandonati perchè ormai privi di frequentanti.

Dalla 13a scheda si parla delle apparizioni mariane, con riferimento centrale a quelle di Medjugorje. Per comprenderle meglio padre Livio cita il “Trattato della vera devozione a Maria” (1712) di San Luigi Maria Grignon de Montfort. Secondo padre Livio esiste una vera e propria strategia nelle apparizioni mariane: costituiscono delle “tessere di un mosaico composito, con il quale la Madonna mira a svelare i piani del demonio per opporsi al dragone infernale tramite un esercito di ‘apostoli degli ultimi tempi’ che, di santuario in santuario, di apparizione in apparizione, la Vergine va raccogliendo attorno a sé”.

Padre Livio parte, per gli ultimi due secoli, da Rue du Bac, a Parigi nel 1830, l’apparizione della Madonna a S. Caterina Labourè. E poi tutte le altre conosciute e meno conosciute.

Santuari dedicati alla Madonna, che possono essere definiti come “fortezze dello spirito”. L’apparizione che più interessa al sacerdote è quella di Fatima e i suoi segreti, che si affianca a Medjugorje. Un rapporto che è stato esplicitato dalla stessa Vergine Maria nel messaggio del 25 agosto 1991 ai sei veggenti. Esistono molti elementi di continuità tra Fatima e Medjugorje. La Madonna è venuta per vincere insieme alla Chiesa con i nostri pastori, senza perdere tempo in chiacchiere e sterili critiche, come invece siamo tentati di fare.

Medjugorje rappresenta, secondo padre Livio, l’ultima battaglia della Madonna che coincide con il tempo dei dieci segreti, che verranno svelati tre giorni prima degli accadimenti.

Il pensiero conclusivo di padre Livio è quello di “rileggere i messaggi di Medjugorje, meditarli, farne un programma di vita: questa è la strada per lavorare, qui e ora, sulla nostra conversione e per prendere la strada giusta del bivio che sta innanzi a noi”.

DOMENICO BONVEGNA