Costa Concordia: cosa ci insegna il processo

A dieci anni dal tragico naufragio della Costa Concordia, Confconsumatori, riconosciuta come parte civile nel processo penale insieme a una ventina di propri associati, oltre a rinnovare la vicinanza alle vittime, sente l’esigenza di trarre alcune conclusioni. La prima riguarda l’esito del processo, conclusosi in tempi record con condanne esemplari: ciò conforta la posizione di Confconsumatori, che fin dal primo momento si era schierata a tutela delle vittime sconsigliando l’adesione all’accordo transattivo tombale inizialmente proposto da Costa, senza lasciarsi intimidire dagli spauracchi sulle lungaggini e sulle incertezze dei processi. 

Per una volta, la fiducia nella giustizia è stata premiata. La seconda riflessione riguarda l’impatto che la vicenda ha avuto sul settore e il sistema della sicurezza navale generale del nostro Paese: affinché le commemorazioni delle vittime abbiano valore, occorre assicurare che disastri come questo non possano più ripetersi.

 

PREMIATA LA FIDUCIA NELLA GIUSTIZIA – “Il nostro primo pensiero – commenta il vicepresidente di Confconsumatori, l’avvocato Marco Festelli, che ha rappresentato l’associazione nei tre gradi di giudizio – va certamente al dolore delle famiglie che hanno perso un famigliare o hanno vissuto la traumatica esperienza del naufragio. La Giustizia Italiana, con un sussulto di efficienza ed organizzazione quasi mai vista, è riuscita – in tempi pressoché “record” per la mole di istruttoria processuale affrontata-a stabilire le responsabilità giuridiche (quelle più gravi in capo al comandante e minori dei subalterni di Schettino) e ha comminato pene esemplari. Coloro che, seguendo il consiglio di Confconsumatori, non hanno accettato le prime “lusinghe” di Costa Crociere (e la proposta frettolosa di accordo) hanno tutti ottenuto, oltre alla sostanziosa provvisionale, equi ristori, commisurati ai reali danni patiti”.

 

L’IMPATTO SUL SETTORE – Il naufragio della Concordia è stato di enorme impatto su tutto il settore del turismo da crociera ed ha influenzato e sta ancora influenzando le scelte turistiche di milioni di consumatori italiani ed anche Europei. Il ruolo di Confconsumatori e delle associazioni dei consumatori che hanno da subito offerto assistenza alle vittime e hanno ottenuto, anche per questo, di prendere parte al processo in rappresentanza della collettività dei passeggeri, si è dimostrato fondamentale per superare la crisi di fiducia generata da episodi così gravi.

 

RICOSTRUIRE LA FIDUCIA – Quello che è avvenuto al di là della responsabilità delle persone condannate deve ancora far riflettere sul sistema della sicurezza navale generale del nostro paese. Per Marco Festelli: “Si impongono alcune domande che dovrebbero essere oggetto di confronto, sia con le Istituzioni sia con gli operatori del settore, relative all’adeguatezza dei sistemi di sicurezza e vigilanza e dei sistemi di soccorso, relative agli accorgimenti adottati per prevenire situazioni analoghe e per selezionare personale idoneo a svolgere ruoli di comando, oltre che a garantire il riconoscimento del danno da vacanza rovinata. Insomma, cosa è cambiato da allora? Servono risposte efficaci alla domanda di prevenzione e maggiore sicurezza affinché la commemorazione di questi giorni abbia un significato concreto e si accresca la fiducia dei consumatori”.