Bari antisemita. Tra Comune e Fiera

La Fiera del Levante ha deciso (1), su invito del Sindaco di Bari, di non dare spazio nei suoi stand ad aziende che abbiano a che fare con Israele. Motivo: quello che loro chiamano genocidio dei palestinesi della Striscia di Gaza da  parte dell’esercito di quel Paese.

Sebbene le operazioni militari su Gaza siano a opera del governo e non dello Stato di Israele. Ma evidentemente nel capoluogo pugliese non fanno distinzione. Che è come dire, siccome il Comune pur se non è in buoni rapporti col governo italiano, tutto quello che viene deciso da Palazzo Chigi è comunque responsabilità di qualunque italiano. E se un Paese – come non a caso Cuba o Cina – decidesse di censurare le politiche del governo italiano in carica, decidesse di chiudere ogni rapporto commerciale con le aziende della Penisola.

Qualcosa non torna, ma è un qualcosa che invece torna ai nostri amministratori baresi e della Fiera, ché il loro punto di partenza non è politico e amministrativo, ma ideologico. Chissà, per esempio, cosa pensano sul fatto che mezzo Israele è in rivolta col suo governo e che, a differenza, di quanto accade ai residenti di  Gaza, lo manifestano liberamente protetti dalle forze dell’ordine di quel governo che, invece, fa le azioni militari a Gaza. E’ un meccanismo che si chiama democrazia: consigliamo di informarsi a partire dalla storia della  loro vicina Atene.

Non solo. Ma abbiamo cercato senza risultato un qualche elenco dei Paesi espositori durante la Fiera. Crediamo che tra  questi ci sarà la Cina. La stessa che, un esempio tra i tanti, perseguita e ammazza gli Uiguri in quanto tali. E immaginiamo ci saranno vari Paesi della penisola arabica che, sui diritti individuali e delle donne, sono sempre ai primi posti per carcere, torture e uccisioni. Chissà, infine, se c’è anche l’Iran, coi suoi pistacchi, tessuti e scie di assassinii di Stato di ogni tipo.

Deduciamo quindi che alla Fiera e al Comune hanno deciso di prendersela con l’ebreo cattivo di per sé. Magari dopo aver studiato sui libri degli anziani di Sion, e la storia della regione come la decanta Francesca Albanese, etc.

Questo si chiama antisemitismo. Una forma di razzismo per cui è stato definito l’oggetto: l’ebreo che, finché è errante si può anche sopportare, ma quando ha casa… peste lo colga.

 

 

1 – https://fieradellevante.it/trasparenza-e-scelte-etiche-nella-partecipazione-alla-88-campionaria-internazionale/

 

 

 

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc