Aumentano i minori vittime di reati, 2017 record

Segna un drammatico record il numero dei minori vittime di reati in Italia: 5.788 nel 2017, l’8% in più dell’anno precedente, il 43% in più rispetto a 10 anni fa, quando erano 4.061. Ancora una volta abusi e violenze si abbattono soprattutto su bambine e ragazze (60% del totale delle vittime). In forte crescita soprattutto il numero dei minori vittime di reati legati alla pedopornografia: +57% per la detenzione di materiale pornografico (per l’86% femmine) e +10% per la loro produzione, che coinvolge per l’84% bambine e ragazze. Uno scenario allarmante quello delineato dai dati Interforze sulla violenza sui minori elaborati per il nuovo Dossier della Campagna Indifesa di Terre des Hommes, presentato oggi alla Sala degli Atti Parlamentari del Senato, che ancora una volta dimostra l’urgenza di assicurare maggiore protezione a bambine e le ragazze, anche in Italia.

 

Preoccupanti anche i dati delle violenze sessuali, le cui vittime (per l’84% femmine) sono aumentate del 18% rispetto al 2016. Gli atti sessuali con minorenni sono cresciuti del 13% e le vittime sono ragazze nell’80% dei casi; la corruzione di minorenni (ovvero il compiere atti sessuali in presenza di bambini sotto i 14 anni) è aumentata del 24% e il 78% delle vittime sono bambine; la violenza sessuale aggravata (nella cui fattispecie ricadono diverse aggravanti, tra cui l’età inferiore ai 14 anni) è in aumento dell’8% e l’83% delle vittime sono ragazze o bambine. Il reato che miete il maggior numero di vittime tra i minori è il maltrattamento in famiglia: trattandosi di casi che hanno richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine appare particolarmente agghiacciante la cifra di 1.723 bambini in un solo anno. A crescere non sono tutte le fattispecie di reato: cala il numero delle vittime di prostituzione minorile (-35%, per il 73% femmine) e di sottrazione d’incapace (-18%, il 49% femmine).

 

L’Osservatorio Indifesa ci conferma la necessità di raddoppiare gli sforzi per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro i bambini, in particolar modo contro le bambine”, dichiara Raffaele K. Salinari, Presidente di Terre des Hommes. “Chiediamo al Governo di non dimenticare l’infanzia mettendo al centro, come chiediamo da anni, interventi concreti per dare seguito, sia in Italia che nei progetti di cooperazione internazionale, agli impegni sottoscritti in sede di adesione all’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030 (in particolare conseguenti all’obiettivo n.5), alla Convenzione di Istanbul (provvedendo una copertura finanziaria adeguata per le attività di prevenzione della violenza) e alla Convenzione dei Diritti dei Bambini, partendo dal monitoraggio sistematico dei dati e dal contrasto di ogni forma di povertà, abuso o discriminazione dei confronti dei bambini. Siamo convinti che si debba lavorare con maggior vigore su alcune assi fondamentali: ascoltare e monitorare, perché senza dati attendibili e senza l’ascolto del territorio e dei ragazzi e delle ragazze non possiamo orientare le nostre policy e i programmi di intervento; fare rete perché solo unendo le forze tra famiglie, attori privati, istituzioni pubbliche e scuole possiamo produrre un impatto reale nella vita delle ragazze e delle bambine e ribaltare i trend sulla violenza di genere. Ma anche formare, mettendo al centro i ragazzi e le ragazze, le bambine e i bambini, costruendo sulla loro partecipazione e sul loro protagonismo. Perché solo così educheremo cittadini consapevoli in grado di superare la violenza e gli stereotipi. E poi innovare, sui linguaggi e sulle modalità di intervento, perché è evidente che i risultati ottenuti non sono sufficienti e dobbiamo provare a cambiare. Indifesa è tutto questo e vuole, sempre di più, lavorare proprio su questi assi.

 

La Settima Edizione del Dossier Indifesa di Terre des Hommes “La condizione delle bambine e le ragazze nel mondo 2018” ci offre l’occasione per aprire gli occhi di fronte ai muri che si ergono davanti alle ragazze e alle donne, frapponendosi tra esse e la loro realizzazione personale, i loro sogni, le loro aspirazioni grandi o piccole”, dichiara Vincenzo Spadafora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle Pari Opportunità e alle Politiche Giovanili.Nello svolgimento del mio ruolo istituzionale farò tutto ciò che sarà possibile affinché i diritti delle ragazze in Italia e nel mondo siano salvaguardati”.

 

Il Dossier della Campagna Indifesa quest’anno punta i riflettori sull’importanza dell’istruzione per proteggere le bambine da alcune delle più frequenti violazioni dei loro diritti come i matrimoni e le gravidanze precoci. Uno studio dell’UNPFA ha calcolato che se tutte le ragazze dell’Africa Subsahariana e del Sud-Est asiatico potessero completare la scuola secondaria i matrimoni precoci sarebbero più che dimezzati (-64%) e le nascite da madri minorenni calerebbero del 59%[3]. In queste due regioni ad alto incremento demografico si concentrano la maggior parte delle baby spose e baby mamme, bambine e ragazze spesso costrette a sposare uomini più grandi di loro, subire abusi e portare avanti gravidanze non desiderate che mettono a rischio la salute del loro giovane corpo e del bambino. Ma i matrimoni e le gravidanze precoci, oltre a privare le bambine dei loro diritti fondamentali – istruzione, salute, protezione – privano anche la società del potenziale enorme rappresentato dal contributo che le ragazze possono dare con un lavoro qualificato se hanno accesso a un’istruzione di qualità. La Banca Mondiale lo calcola tra i 15.000 e i 30.000 miliardi di dollari[4].

 

Il fenomeno delle gravidanze precoci riguarda pure l’Italia dove, nel 2016, il numero di bambini nati da madri minorenni è stato di 1.539, ovvero lo 0,33% del totale delle nascite. La maggioranza di queste baby mamme sono italiane (1.226) e più della metà delle nascite si sono registrate nella fascia d’età dei 17 anni (984 parti), mentre sono stati 500 i bambini nati da madri 16enni, 44 da madri appena 15enni e 11 da madri con meno di 15 anni. A livello territoriale, la Sicilia è risultata essere la regione in cui si è registrato il più alto numero di nascite con madri minorenni (377, di cui 6 ragazzine che non avevano ancora compiuto 15 anni), seguita da Campania (277), Lombardia (162) e Lazio (92)[5].

 

Ragazze che molto spesso finiscono per abbandonare la scuola e con essa anche l’idea di un futuro legato a un lavoro professionale altamente qualificato. Quello che può essere assicurato dalle STEM, le materie scientifico-matematiche dove il contributo femminile è ancora troppo scarso, anche in Paesi come l’Italia. Questo a causa di stereotipi di genere molto diffusi, anche tra le stesse bambine e ragazze, che considerano le professioni scientifiche e matematiche come una “cosa da maschi”. Tuttavia, è proprio da quegli indirizzi che si prevede deriveranno il maggior numero di posti di lavoro qualificati nel prossimo futuro.

 

Per consultare il Dossier Indifesa “La condizione delle bambine e le ragazze nel mondo” 2018 di Terre des Hommes vai su http://bit.ly/dossier_indifesa_2018

 

Alla Campagna “indifesa” è stata conferita la medaglia del Presidente della Repubblica.

La Campagna “indifesa” ha il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’ANCI.

La Conferenza “Indifesa” ha il Patrocinio del Senato della Repubblica e della Polizia di Stato. Partner della Campagna Indifesa sono FIDAPA BPW Italia e Kreattiva.

Sostengono la campagna BIC®, Douglas, Limoni, La Gardenia e MainAd Srl.

 

LA #ORANGEREVOLUTION PER SOSTENERE INDIFESA DI TERRE DES HOMMES

Dopo la conferenza di presentazione del Dossier Indifesa a Roma, Terre des Hommes ha organizzato una celebrazione speciale della Settima Giornata Mondiale delle Bambine e delle Ragazze l’11 ottobre coinvolgendo un centinaio di Comuni Italiani che hanno aderito al Manifesto #indifesa impegnandosi a mettere in atto azioni efficaci per la protezione dei bambini e in particolar modo delle bambine, attraverso l’elaborazione di politiche e piani specifici di sensibilizzazione per la prevenzione e il contrasto della violenza e le discriminazioni di genere, il bullismo e il cyberbullismo e la mappatura dei progetti che sul loro territorio si occupano di questi fenomeni. Ai Comuni abbiamo anche chiesto di dotarsi di una vera e propria Carta dei diritti delle bambine, sottolineando così quanto ancora ci sia da lavorare sul fronte delle discriminazioni e delle violenze. In particolare abbiamo deciso di promuovere la Carta delle Bambine elaborata da Fidapa BPW Italia, coerentemente con l’obiettivo di trasformare sempre di più in una campagna “di rete” indifesa. Per rendere visibile questo impegno i Comuni aderenti esporranno uno striscione arancione, colore che è, da anni, il colore scelto da Terre des Hommes e dalle Nazioni Unite per dire NO alla violenza di genere.

 

La #OrangeRevolution di Terre des Hommes vive anche sui social media dove combatteremo parole ostili e violenza contro le donne con una pioggia di fiori, simbolo di gentilezza e bellezza. Fiori arancioni naturalmente, scaricabili dalla pagina www.indifesa.org con cui scattare una foto e postarla l’11 di ottobre sui social usando gli hashtag #indifesa e #OrangeRevolution. In alternativa è possibile cambiare la foto del proprio profilo FB usando la cornice arancione della Campagna indifesa, disponibile nella pagina facebook/terredeshommesitalia.

Per informazioni vai alla pag: https://terredeshommes.it/indifesa/attivati.html

 

[3] State of the world population 2017 – “Worlds apart”, UNFPA, 2018

[4]Missed opportunities: the high cost of not educating girls”, luglio 2018 https://openknowledge.worldbank.org/handle/10986/29956

[5] Dati del Centro Nazionale di Documentazione e Analisi per l’Infanzia e l’Adolescenza con elaborazioni su dati Istat