ASSASSINANO I CRISTIANI E BRUCIANO LE CHIESE, NELL’INDIFFERENZA DELL’OCCIDENTE

L’Occidente che odia sé stesso non ha tempo di fare attenzione ai cristiani che vengono sterminati nei vari continenti, in particolare in Africa, ultima carneficina in Congo commessa dalle Forze Democratiche Alleate (Adf), il gruppo jihadista da anni insediato nella Repubblica Democratica del Congo, ha attaccato una chiesa cattolica a Komanda, nella provincia orientale di Ituri.

È successo nella notte tra sabato 26 e domenica 27 luglio, poco dopo la mezzanotte. In quel momento nella chiesa c’erano molti fedeli convenuti per una veglia notturna di preghiera. Alcuni si stavano preparando a ricevere la cresima di lì a poche ore. Decine di persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco e di machete nella chiesa e nei suoi dintorni. Altre sono morte nell’incendio delle case e dei negozi ai quali i terroristi, dopo averli saccheggiati, hanno dato fuoco prima di andarsene. Finora si contano 43 vittime – 19 donne, 15 uomini, 9 bambini – e almeno 15 feriti. Ma il bilancio è provvisorio, scrive Anna Bono su lanuovabussola (Non solo Congo, il jihad contro i cristiani si espande a macchia d’olio in Africa, 29.7.25, lanuovabq.it) Giustamente la giornalista che è ben documentata, rileva che non solo in Congo, ma anche in altri Paesi. A cominciare dall’Uganda e poi in Mozambico, sempre i jihadisti dell’Isis.

Ma in tutto il continente i gruppi jihadisti, affiliati all’Isis e ad al Qaeda, hanno intensificato le attività e conquistato nuove posizioni negli ultimi anni. In Somalia, gli al Shabaab, che controllano vasti territori meridionali, hanno appena conquistato una città, Tardo, nel centro del paese, e stanno avanzando. Tardo è un crocevia chiave perché collega i più grandi centri urbani della regione. In Nigeria Boko Haram e Iswap, affiliato ad al Qaeda il primo e all’Isis il secondo, dal 2024 hanno esteso l’area delle loro attività e Boko Haram ha ripreso a compiere attentati dinamitardi suicidi, cosa che per anni non aveva più fatto. La situazione più preoccupante è quella dei tre paesi in cui i militari hanno preso il potere con dei colpi di stato: Niger, Mali e Burkina Faso. Ma un’altra guerra contro i cristiani, per il momento incruenta si svolge da anni in Francia, incendi e vandalismi dei luoghi di culto cattolici, anche qui nel silenzio e nell’indifferenza dell’Occidente impegnato ad autoflagellarsi con la cultura woke. Spesso ne parla il blog cattolico de Lanuovabussola, qualche volta anche i quotidiani. Oggi c’è un dettagliato servizio di Lorenza Formicola (Francia. Attacchi anticristiani, un’altra Notre Dame a fuoco a Parigi 29.7.25, lanuovabq.it) In ventiquattro ore due incendi dolosi in una chiesa. La chiesa di Notre-Dame-des-Champs al 91 di Boulevard du Montparnasse nel VI arrondissement di Parigi, omonima della Cattedrale, ha rischiato la stessa sorte. È stato dato fuoco prima alla statua di san Giuseppe, nella cappella a lui dedicata. Solo il giorno prima, stessa chiesa, intorno alle 10 del mattino, aveva preso fuoco l’organo. Le fiamme alte cinque metri, secondo il racconto dei vigili del fuoco, si stavano mangiando tutto. Oltre mezz’ora per domare l’incendio che ha danneggiato almeno sei dipinti sacri del celebre Joseph Aubert. E come accadde nell’incendio della Notre-Dame più famosa — quando la statua della Vergine col Bambino restò miracolosamente intatta — anche nella chiesa di Notre-Dame-des-Champs si è assistito a un prodigio simile.

Notre-Dame-des-Champs non è una chiesetta dimenticata della periferia degradata di Parigi, scrive Formicola. È un’enorme chiesa di oltre 1200 metri quadrati, che s’impone, con un grande portale, un rosone e un campanile (le cui strutture sono state realizzate da Gustave Eiffel) visibili a grande distanza, affacciandosi sul Boulevard du Montparnasse, una delle vie più trafficate della capitale tra caffè storici, gallerie d’arte, boutique di lusso e giardini pubblici. Eppure nessuno ha visto nessuno, in pieno giorno, provare per ben due volte consecutive a distruggere una chiesa. Da quando il 15 aprile 2019 verso le 18:00 la radio trasmetteva ininterrottamente la notizia che «la cattedrale di Notre-Dame a Parigi è in fiamme» si è perso il conto delle chiese incendiate. Un bollettino di guerra, che hanno dato la colpa all’autocombustione. E, come sempre, mai un colpevole, mai una condanna, se non in rarissimi casi. Solo fuoco, fiamme, cenere e danni da raccontare. È una lunga litania che si ripete di anno in anno. Incendi, furti, danni, profanazioni. Nel 2024, sono stati registrati quasi 50 tentativi di attentato e incendi dolosi contro luoghi di culto cattolici. Un aumento del 30% rispetto al 2023. Ottocentocinquataquattro gli atti anticristiani registrati in Francia nel 2023, di cui il 90% sono stati attentati a cimiteri e chiese, secondo Place Beauvau; 923 incidenti erano stati registrati nel 2022, rispetto agli 857 del 2021. Una media di almeno due al giorno. Numeri che dovrebbero allarmare, invece, niente. Peraltro, secondo la giornalista, i dati relativi agli atti vandalici sono indubbiamente sottostimati, poiché un numero significativo di sacerdoti si rifiuta di sporgere denuncia. Anche se la situazione sta cambiando, poiché il Ministero dell’Interno li sta incoraggiando vivamente a farlo. A questo punto, Formicola riporta alcuni episodi eclatanti di vandalizzazione, che per ragioni di spazio, sorvolo. Assalti a chiese con i fedeli dentro, incendi, decapitazioni di statue, altari profanati, trafugati vasi sacri. Oltre agli incendi, preoccupano i furti nelle chiese. “In Francia – scrive Formicola – ormai regna evidentemente un disprezzo per la cattolicità figlio della crisi identitaria del Paese. Quando qualcuno incendia deliberatamente un patrimonio religioso, c’è sempre un messaggio politico dietro, e merita quindi una considerazione speciale”.

a cura di DOMENICO BONVEGNA