
ACIREALE – C’è chi lascia il segno con le parole, chi con la matita. Vito Messina apparteneva a quest’ultima categoria: architetto visionario, progettista concreto, uomo di cultura e di territorio. Con tratti netti e idee profonde, ha saputo immaginare e costruire luoghi che oggi raccontano una parte importante della storia di Acireale.
Un cittadino attivo, che contribuito attivamente alla crescita della comunità acese non solo con le sue idee, ma anche prendendo parte a iniziative e associazioni. Una figura ricordata durante l’evento “Vito Messina: un segno di matita che diventa architettura”, promosso dal Comune di Acireale, in collaborazione con l’associazione Ingegneri Architetti Acesi, l’Ordine e la Fondazione degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Catania e IN/Arch Sicilia.
Ad aprire l’incontro – moderato dall’architetto Paola Pennisi – il sindaco del Comune etneo Roberto Barbagallo, che ha definito Messina «non solo architetto, ma anche ingegnere, al di là di ogni diatriba legata a queste due figure. I suoi progetti sono sempre stati non sono belli esteticamente, ma anche funzionali nello sviluppo di Acireale. Motivo per cui – ha aggiunto – sarà una di quelle figure che vogliamo far conoscere agli studenti delle nostre scuole durante l’evento che si tiene ogni 30 novembre per ricordare il passaggio da comune a città, avvenuto nel 2005». Tra le sue realizzazioni più significative si annoverano Piazza Duomo, la Chiesa di Santa Tecla, progetti legati al Carnevale di Acireale e numerosi interventi sul territorio che «testimoniano un pensiero architettonico coerente, attento alla comunità e alla bellezza – ha evidenziato l’assessore alla Cultura di Acireale Vincenzo Di Mauro – È un piacere, ma anche un dovere civico, ricordare un architetto che ha amato e dato tanto alla nostra città, che ha lasciato un segno importante e che diventa ispirazione per i giovani che oggi guardano al futuro». Un grande contributo all’iniziativa, con lavori di selezione delle opere, è stato svolto dagli Ingegneri e Architetti Acesi, «con grande impegno e dedizione da parte di tutto il nostro gruppo, con profonda riconoscenza per quanto fatto da Vito Messina», ha dichiarato il presidente Antonio Marano. Un professionista che, per gli addetti ai lavori, «incarna due valori imprescindibili per un architetto: l’impegno professionale e la capacità di rilanciare il tema della qualità architettonica, oggi quanto mai centrale a livello nazionale», ha aggiunto Giovanni Fiamingo, in rappresentanza di IN/Arch (presidente Mariagrazia Leonardi). Quando si parla di qualità e promozione della cultura dell’architettura non può mancare la presenza dell’Ordine e della Fondazione APPC CT, che hanno supportato la realizzazione dell’evento e della mostra. «Non si parla solo di un grande professionista, ma di un signore dell’architettura, per il suo modo di porsi, di presentarsi e per il suo carattere sempre elegante e pacato, anche nel fronteggiare questioni spinose»: così lo ha descritto il presidente dell’Ordine Alessandro Amaro, andando oltre l’aspetto tecnico. Parole a cui hanno fatto eco le riflessioni della presidente della Fondazione Melania Guarrera, sottolineando che l’evento «è non solo un’occasione per ricordare un personaggio che con i suoi disegni ha inciso profondamente sull’identità urbana di Acireale, ma anche per dare slancio e risonanza all’importanza della qualità e alla funzionalità dell’architettura».
Progetti di grande spessore riconosciuti al di là dei confini territoriali e dalla categoria degli Ingegneri, che ha patrocinato l’evento, «individuando in Messina una figura chiave nella diffusione della bellezza e della qualità anche sotto l’aspetto tecnico, dando alle opere una rilevanza sovracomunale», ha affermato Giuseppe Marano, in rappresentanza dell’Ordine (presidente Mauro Scaccianoce) e della Fondazione (presidente Filippo Di Mauro) della categoria etnea.
Tra gli interventi anche quello dell’onorevole Nicola D’Agostino, per «non dimenticare l’eredità lasciata da Vito Messina, che ha reso Acireale una città culturalmente viva. Questo ci impone di avere consapevolezza di ciò che abbiamo prodotto e di continuare a crescere».
A ricordare l’architetto anche Dario Liotta (Fondazione Carnevale di Acireale), esaltandone il suo carattere poliedrico e il suo apporto nell’evoluzione della manifestazione principe del Comune acese, volano per il turismo e per l’economia. Impegno nel sociale evidenziato anche da Michelangelo Patanè (presidente dell’Accademia delle Scienze, Lettere e Belle Arte degli Zelanti e dei Dafnici) e da Antonio Leonardi (vicepresidente Lions). A dare memoria più profonda sono stati gli interventi del figlio Nino Messina, di Ida Raciti e di Franco Porto.
Al termine degli interventi, è stata consegnata una targa alla moglie di Vito Messina e inaugurata la mostra nella sala Accademia degli Zelanti e dei Dafnici del Palazzo Comunale. Sarà possibile visitare la galleria da oggi – 16 ottobre – fino al prossimo 25 ottobre, dalle ore 9 alle 14 e dalle 15 alle 20.