Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza

Dal Salmo 85
Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.

di Ettore Sentimentale

L’ultima parte del salmo 85 (vv.9-14) che costituisce il testo su cui riflettere in questa occasione (seconda domenica di Avvento “b”) è strettamente legata al messaggio di Is 40,1ss che ne diventa l’orizzonte ermeneutico entro il quale rileggere la supplica dell’orante, cassa di profonda e grata risonanza dei princìpi divini sui quali le benedizioni si sono ormai “stabilizzate”.
La bontà (equivalente di “amore”) e la verità si sono incontrate: le Sue promesse, sempre veritiere, si sono ora compiute attraverso la sua misericordia. È bene, tuttavia, rimarcare che nel salterio, la misericordia precede sempre la giustizia e la verità. Anche qui, il salmista dicendo che “la giustizia si affaccerà dal cielo” sottolinea l’intervento misericordioso “dell’Altissimo” di fronte al rigetto dell’Alleanza da parte di Israele che invece dovrebbe fare spazio, “sulla terra”, alla gloria divina.
“Amore e giustizia s’incontreranno”: chiaro accento messianico che rimanda all’opera di Cristo (=Messia) attraverso la quale le promesse si sono compiute. Ma c’è di più. Il Signore è, per grazia, la giustizia di coloro che compongono “il resto” e di conseguenza questa giustizia diventa per loro “pace” e ciò che nel giudizio sarebbe stato la loro rovina, si trasforma “per grazia” nella loro pace: “giustizia e pace si baceranno”. Provo ad approfondire questo passaggio facendo leva sulla ricca simbologia.
“La verità germoglierà dalla terra”: vuol dire che il pieno e intero effetto della verità e della fedeltà (“amore”) di Dio si manifesterà sulla terra sotto forma di “benedizione” e sarà il risultato non di una giustizia umana (fatta in modo “legale”), ma di quella che “si affaccerà dal cielo”.
La conclusione che mette in risalto i temi specifici dell’Avvento, ci riguarda da vicino perché non è bene assistere all’intervento divino da spettatori distratti. Non possiamo più accettare che il “diritto sia trascurato e la giustizia se ne stia lontana, che la verità incespichi sulla piazza e la rettitudine venga [definitivamente] abbandonata” (Is 59,14).