Cyberviolenze, aggressioni fisiche e verbali: adolescenti violenti fin dai primi amori, perché arrivare agli omicidi?

Non esiste la patologia del “troppo amore” e non si possono mai giustificare oppressione, controllo, possessività e violenza con l’essere troppo innamorati. Anche gli amori nati tra i ragazzi possono lasciare il segno e i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, raccolti su un campione di 11.500 adolescenti dagli 11 ai 19 anni, lo evidenziano chiaramente. La violenza di genere può manifestarsi fin dalle prime relazioni sentimentali. Ciò che preoccupa maggiormente è che i ragazzi,già a partire dagli 11 anni, si trovano incastrati in relazioni sentimentali patologiche, senza che gli adulti capiscano cosa realmente accade sotto i loro occhi e abbiano gli strumenti per riconoscere i segnali precoci di disagio.
Troppo spesso sottovalutata, la violenza nelle coppie, già a partire dall’adolescenza, lascia delle ferite profonde ed è la base per la violenza domestica e per gli omicidi.

Dalla paura del proprio partner alle cyberviolenze

1 adolescente su 10 ha paura o ha avuto paura del proprio partner, mentre 3 ragazzi su 50 si sentono incastrati nella propria relazione sentimentale, perché vittime di un fidanzato/a che minaccia di suicidarsi ogniqualvolta si litiga e ci si lascia, di cui il 60% sono femmine.
“È una forma di manipolazione mentale che genera un profondostress psichico;i ragazzi si sentono obbligati a rimanere con quella persona, pur non provando più gli stessi sentimenti di prima,si sentono costretti, anche in colpa,perché hanno paura che l’ex partner possa fare un gesto estremo e non vogliono avere sulla propria coscienza il peso della vita o della salute dell’altro. Non si sentono liberi di scegliere e non sanno come fare per risolvere il problema, arrivano da noi disperati, in cerca di una soluzione. Non ne parlano con gli adulti perché troppo spesso, genitori e insegnanti, sottovalutano la pressione generata da questa condizione mentale, pensando siano tipiche esagerazioni adolescenziali. Non tutto è ascrivibile all’adolescenza, ci sono dei liniti che troppo spesso vengono superati”, spiega Maura Manca, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza.

Il 16% degli adolescenti è stato obbligato a cancellare amici/amiche su Facebook o su altri social network perché il fidanzato o la fidanzata erano gelosi di quel contatto e di quella amicizia. 7 su 100 sono stati addirittura obbligati a dare al proprio partner la password di Facebook e degli altri social network,così da essere costantemente monitorati. A circa il 20%, inoltre, il partner controlla cellulare, chat, messaggi, foto, video e ogni tipo di attività all’interno del proprio smartphone. Questi adolescenti vengono violati nella loro libertà, nella loro privacy, nei loro spazi personali per insicurezza, gelosia e possessività e la maggior parte di loro non ha gli strumenti per capire che il rapporto sentimentale che sta vivendo è patologico e non è dovuto al “troppo amore”, non riescono a mettere un punto e restano incastrati all’interno di queste relazioni malsane, arrivando talvolta anche a scaricare sul corpo la propria sofferenza, fino a casi più gravi ed eclatanti in cui la vittima arriva a subire aggressioni fisiche.

2 adolescenti su 50 sono stati aggrediti fisicamente dal proprio partner e nel 64% dei casi gli aggressori sono i maschi; quasi 2 ragazzi su 10 hanno subìto aggressioni verbali, di cui il 58% sono femmine, mentre il 21% si sente controllato nelle proprie azioni enei propri spostamenti, rispetto alle persone con cui esce e persinoa come si veste. Infine, il 19% racconta di avere un/una partner molto possessivo, caratteristica generalmente più femminile che maschile.

“L’aspetto che risalta è l’inconsapevolezza dei ragazzi di subire una qualche forma di violenza; non si rendono conto che determinati comportamenti non solo sono reati, ma condotte di violenza vera e propria.Se da un punto di vista delle cyberviolenze di coppia non ci sono importanti differenze significative tra gli adolescenti maschi e femmine, poiché le ragazzesi dimostrano piuttosto possessive, soffocanti e controllanti,il dato più rilevante, che ci preoccupa, è legato al fatto che i ragazzi sono significativamente più aggressivi da un punto di vista fisico nei confronti delle fidanzate”, sottolinea Maura Manca. “Questi dati fanno riflettere in quanto,le vittime della violenza domestica e degli omicidi per “amore”, sono tendenzialmente donne. Se si tenesse conto di questi numeri, si capirebbe come questi comportamenti violenti possano cronicizzarsie aggravarsi nel corso degli anni, fino a sfociare in tragedie,come del resto dimostrano gli innumerevoli fatti di cronaca. Se si tenesse contro di questi dati, si investirebbe maggiormente sulla prevenzione, a partire dalla prima adolescenza sui ragazzi e dalle scuole dell’infanzia sui genitori che devono educare al rispetto e alla affettività”.

Le percentuali delle cyberviolenzesi abbassano nel campione dagli 11 ai 13 anni, mai dati restano comunque piuttosto allarmanti data la tenera età dei ragazzi coinvolti:il 7% racconta che il/lafidanzato/a gli controlla il cellulare, circa 1 su 10 è molto possessivo/a e il 7%controlla ogni movimento e spostamento del proprio partner. I dati evidenziano come, con il trascorrere degli anni, la violenza nella coppiatendaad aumentare, a radicarsi sempre di più e ad assumere forme sempre più gravi e dirette.

I segni della violenza: tra depressione, disturbi alimentari e suicidio

Le conseguenze sulle vittime, purtroppo,sono a lungo termine, ciò che resta della violenza, è troppo spesso un bagaglio troppo pesante da sopportare e da gestire. Si parla troppo poco dei risvolti psicopatologici propri dellerelazioni distorte e patologiche,di tutti gli aspetti che influenzano negativamente il benessere fisico e psicologico della persona. Il 60,2% degli adolescenti con un/una partner possessivo/a dichiara di sentirsi triste e depresso, mentre il 46,6% ha frequenti crisi di pianto. Fra coloro che sono stati aggrediti verbalmente, il 61,5% sperimenta vissuti depressivi e di tristezza, il 46,8% ha frequenti crisi di pianto, più di 4 adolescenti su 10 hanno ridotto drasticamente il cibo, mentre il 70% si è abbuffato fino a stare male.

Il dato più significativoche emerge dall’indagine dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, è che le conseguenze più gravi, in termini di esiti psicopatologici a lungo termine,le manifestanogli adolescenti chesubisconoaggressioni fisiche,: il 76,2% delle vittime di violenza fisica, infatti,si è abbuffato fino a stare male, il 46,6% ha ridotto drasticamente il cibo, il 65,3% si sente triste e depresso, il 52% ha frequenti crisi di pianto. Inoltre, quanto più è grave la violenza, tanto più è alto il rischio suicidario; in questi casi, infatti, quasi 5 adolescenti su 10 hanno pensato al suicidio.
Non solo omicidi,dunque, perché se prendiamo in considerazione anche le morti dell’anima, le vittime di violenza salgono drasticamente.