Vendi tutto quello che hai…dallo ai poveri e vivi in povertà

di ANDREA FILLORAMO

“Hai fatto tanto in questa parrocchia…adesso basta……vendi tutto quello che hai…dallo ai poveri e vivi in povertà!”. Queste parole, da quel che mi è stato riferito, le avrebbe dette l’arcivescovo Accolla e sarebbero state rivolte a un vecchio parroco che celebrava l’anniversario della sua ordinazione presbiterale. Presenti, quel giorno, al rito c’erano alcuni politici, da vecchissima data amici del parroco e sempre disponibili nei suoi confronti. E’ indubbio: l’invito del vescovo fatto a quel prete, conteneva implicitamente anche un forte ammonimento per quei politici, che tanto avevano fattonon per il prete – così dicevano – quanto per la parrocchia senza nulla pretendere da lui (?).
Presenti anche parenti e nipoti, per nulla preoccupati dell’invito fatto dal vescovo. “Non ti preoccupare – diceva una di loro rivolgendosi al marito – lo zio da tempo ha fatto testamento e nulla gli farà cambiare le decisioni prese. Che cosa vuoi che sia un invito fatto da un vescovo che vuole imitare Papa Francesco senza riuscirci. Il nostro vescovoè molto diverso dal papa che è inimitabile”.
“Historia o fabula docet”: la storia o la favola insegna quanto dice Gesù: “Non accumulate tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dove è il tuo tesoro sarà anche il tuo cuore (Mt 6,19-21).
In ogni caso e al di là di questo episodio solo raccontato e non verificato personalmente resta il fatto che in poco tempo i messinesi hanno avuto la percezione dei grandi cambiamenti che ci saranno in diocesi e nella vita dei preti per la presenza di un arcivescovo, Mons. Giovanni Accolla, che “non le manda a dire” a nessuno ma agisce personalmente, prendendosi la responsabilità di quel che dice e di quel che fa.
“Ho cercato un vescovo, ho trovato una Chiesa”: così è stato detto una volta del cardinale Carlo Maria Martini, per il quale la Chiesa non era una congrega fossile, ma era una Chiesa viva, quella Chiesa viva che sono i battezzati. Così speriamo si possa dire anche del nuovo arcivescovo di Messina, Lipari e S. Lucia del Mela.