CONSEGNATI I PREMI DI LAUREA ‘GIORGIO AMBROSOLI’

Sono stati consegnati nella Sala dell’Orologio di Palazzo Marino, i Premi di Laurea in memoria dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, di circa 5mila euro ciascuno, che il Comune di Milano mette a disposizione di giovani laureati e ricercatori delle Università italiane che si siano distinti con tesi dedicate ai temi della legalità e della lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata.
Quest’anno i premi sono stati assegnati a due ragazze laureate con 110 e lode in Giurisprudenza:
– Lucia Caroselli dell’Università degli Studi di Pavia per la tesi ‘Il reato di corruzione privata tra diritto interno e dimensione sovranazionale’, con la seguente motivazione: “La candidata ha analizzato la qualificazione giuridica della corruzione fra privati, fenomeno definito come proteiforme, verso il quale consapevolezze e sensibilità sono ancora assai poco sviluppate. Il lavoro è incentrato sulla normativa italiana, ma correttamente inquadrandola nel contesto europeo e cercando di evidenziare come tradizioni giuridiche statali e valutazioni politico-criminali differenti hanno tradotto il dovere di adeguamento alla normativa comunitaria in soluzioni non omogenee. In tale prospettiva, le modifiche nel 2012 dell’art. 2635 c.c. e le mancate evoluzioni successive vengono con precisione considerate nella tesi proprio in relazione ai modelli di incriminazione disponibili. La tesi merita di essere premiata anche per la capacità di un’analisi critica esercitata comunque con fiducia nell’efficacia di un processo di armonizzazione della normativa comunitaria per il contrasto ai fenomeni corruttivi”.
– Erika Tarquini dell’Università Commerciale L. Bocconi di Milano per la tesi ‘Associazione per delinquere e conspiracy nel contrasto ai white collar crimes’ con la seguente motivazione: “La candidata si è proposta di indagare l’efficacia dell’associazione per delinquere ex art. 416 c.p. e della conspiracy del diritto penale statunitense per contrastare la ‘criminalità organizzata in colletto bianco’, ossia quei fenomeni di delinquenza in ambito affaristico commessi da colletti bianchi operanti non già in isolamento all’interno di una struttura societaria, ma servendosi di una organizzazione criminosa non dissimilmente dal modus operandi della criminalità organizzata comune. La conclusione, per nulla scontata, a cui la candidata perviene è che, se usate consapevolmente, associazione per delinquere e conspiracy possono ritagliarsi uno spazio importante nella missione di contrasto del nuovo volto dei white collar crimes. La tesi merita di essere premiata per l’analisi rigorosa, documentata e stringente con cui la candidata sviluppa il processo di valutazione degli strumenti giuridici oggetto di esame, dimostrandone la rilevanza per contrastare i white collar crimes nella realtà economica odierna, sempre che se ne faccia un uso consapevole”.
Le tesi sono state valutate da una Commissione composta dall’avvocato Tiziano Barbetta, collega e amico dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, dall’ex docente dell’Università Bocconi Vittorio Coda, dall’ex magistrato e Presidente del Comitato per la Legalità, la Trasparenza e l’Efficienza amministrativa del Comune di Milano Gherardo Colombo e dall’avvocato Umberto Ambrosoli.