Dalla Giordania un canale umanitario. Il 7 marzo arriveranno le prime famiglie

Grazie a un accordo tra la CEI e il Governo Italiano dal 7 marzo cominceranno a essere portate in Italia 41 persone, tra le quali molte con gravi problemi di salute, provenienti dai campi profughi della Giordania. Si tratta di sette famiglie di cittadini siriani, il cui trasferimento è stato reso possibile dall’ambasciata italiana in Giordania e dalla Nunziatura apostolica, che hanno lavorato in stretta sinergia con Caritas Italiana, UNHCR e IOM. A queste persone verrà garantito un accesso sicuro e protetto nel nostro Paese. A San Giovanni Rotondo (FG) i malati troveranno il supporto specialistico della “Fondazione centri di riabilitazione di Padre Pio” e dell’ospedale “Casa del sollievo della sofferenza”. L’accoglienza sarà assicurata dalla Caritas diocesana di Manfredonia nell’ambito del progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia”; i siriani saranno accompagnati nel percorso di integrazione da famiglie della comunità cristiana. Un ulteriore impegno concreto della Chiesa italiana dopo la recente firma del Protocollo di intesa per l’apertura di nuovi corridoi umanitari che permetteranno l’arrivo in Italia, nei prossimi mesi, di 500 profughi eritrei, somali e sud-sudanesi, fuggiti dai loro Paesi per i conflitti in corso. Nello specifico va sottolineato come la situazione dei profughi siriani in Giordania – ma non solo – è drammatica e per il conflitto in atto non vi sono ancora prospettive concrete di soluzione e i negoziati restano in salita. Proprio in occasione del 6° anniversario dell’inizio della guerra in Siria, Caritas Italiana ha organizzato per martedì 14 marzo 2017, a partire dalle 11.30 a Roma, presso The Church Palace (Domus Mariae), via Aurelia 481, la presentazione ai media del 3° Dossier con Dati e Testimonianze sulla Siria. Interverrà S.E. Mons. Antoine AUDO, vescovo di Aleppo, presidente di Caritas Siria