Cari confratelli non aspettatevi grandi cambiamenti

di ANDREA FILLORAMO

Mondo virtuale e mondo reale sono oggi perfettamente fusi fra loro, tanto che a volte fatichiamo a distinguere la differenza. Quello che un tempo accadeva a tavolino, faccia a faccia con i nostri interlocutori, oggi avviene in solitudine di fronte a un monitor, un tablet, un cellulare. Il sentimento che la fa da padrone è il bisogno atavico di non stare da soli e anche di partecipare alla vita degli altri, specialmente se essi sono legati a te da amicizia e se te lo permettono. Queste e altre sono le considerazioni che ho fatto raccogliendo prima e rispondendo poi alle molte email, sms, che ho ricevuto da quando papa Francesco ha nominato arcivescovo di Messina Mons. Giovanni Accolla. Esse sono state trasmesse da quei preti, miei amici, e altri, che per più di due anni, servendosi di tali strumenti tecnologici, mi hanno reso partecipe delle loro preoccupazioni, dei quali (preti) ho molto scritto negli articoli su IMGPresse che oggi, mentre attendono che si apra una nuova parentesi nella chiesa messinese, si sentono più liberi di esprimere ed esternare i loro sentimenti, sui quali chiedono che ancora io scriva. Mi sembra, quindi, opportuno fare una veloce panoramica delle reazioni di una parte del presbiterio peloritano, in attesa per lungo tempo di un pastore di cui sentono un estremo bisogno. Essa contiene “stralci” di comunicazioni, che lasciano spazio a quanti sono interessati a conoscere gli umori di quelli che sono chiamati a collaborare con il nuovo vescovo. Ne riporto solo alcuni, che mi daranno la possibilità di fare delle personali considerazioni:
– Finalmente abbiamo il nuovo vescovo. Non lo conosciamo né lui conosce noi…..Mah!?….
– Vedo dei confratelli contenti ma erano contenti anche quando è arrivato La Piana, poi però quale delusione!
– Pensavo che Papa Francesco si fosse dimenticato di noi. Ci ha mandato un parroco. Bene ha fatto
– Se è vero che il nuovo arcivescovo è un bravo amministratore sicuramente amministrerà bene la nostra diocesi che ha un debito molto alto. Che non dimentichi però di essere un pastore.
– Speriamo che l’arcivescovo faccia piazza pulita di quanti hanno occupato la diocesi. Ci sono parrocchiette libere lontane dalla curia. Potrebbe mandare là il confratello xxxxxxxxxx. Ma non credo che ciò avverrà.
– Cari confratelli non aspettatevi grandi cambiamenti…….
Da queste poche note, considerate nell’insieme, al di là del riferimento a fatti e a episodi relativi al passato, sui quali non vogliamo tornare, deduco quanto segue: i preti messinesi,con i quali sono stato a contatto e che hanno attraversato tempi difficili, proiettandosi nel futuro con il nuovo arcivescovo,sembra che oscillino fra ottimismo e pessimismo e dimentichino che tra i due estremi esiste anche una via mediana. Quella del "realismo" o della "razionalità". E’ la strada che sicuramente li aiuterà a “star bene” con il nuovo vescovo,senza eccesso di illusioni. Essere realista, a parer mio, significa tenere i piedi per terra, sapere valutare bene, non lasciarsi trascinare da ventate di infondate speranze, così come non essere prevenuti e ostili, verso un vescovo che ancora deve iniziare il ministero. Essi, però,non avranno sicuramente tristi sorprese, se sapranno valutare bene, quindi realisticamente, i motivi, per i quali il papa, dopo aver accettato le dimissioni di Mons. La Piana, dopo un lungo ripensamento, ha scelto come arcivescovo di Messina Mons. Accolla e non un altro, Se è vero, infatti, che la ricerca del senso dell’esistenza si determina ogni volta che si assume un impegno esi qualifica nell’assunzione di quelle responsabilità che la vita di volta in volta richiede, il nuovo arcivescovo giàparroco, direttore dell’ufficio diocesano per i Beni Architettonici e l’Edilizia di Culto, presidente della Fondazione Sant’Angela Merici, nella città di Siracusa, risponde pienamente a questi requisiti. In modo particolare credo che il papa, nello sceglierlo, abbia tenuto presente l’impegno di Accollanella citata Fondazione Sant’Angela MericiOnlus. Essa è una realtà d’accoglienza che si occupa di attenzione ai soggetti deboli della società, soggetti che sono le periferie esistenziali della vita, la cui accoglienza è la prima porta che apre alla dignità della persona. La Fondazione Sant’Angela MericiOnlus è un Ente ecclesiastico, senza scopo di lucro, che eroga prestazioni riabilitative alle persone con disabilità ai sensi dell’art. 26I 833/78 ed altre attività a beneficio di persone anziane e malati di AIDS. Messina, patria di Sant’Annibale Maria Di Francia, il prete dei poveri, che per alcuni anni ha avuto come Vicario Generale don Orione, il cui scopo di vita è stato l’impegno per gli ultimi; che per molti anni ha avuto come arcivescovo Mons.Angelo Paino, il ricostruttore delle opere e delle istituzioni benefiche, sarà lieta di accogliere l’arcivescovo Accolla, che, sarà un ulteriore “sperimentatore” della carità.La città, di un vescovo siffatto, ha estremo bisogno. Ricordiamoche Messina, è una città, la cui area delle povertà – come sottolinea il direttore della Caritas diocesana, don Giuseppe Brancato “si è allargata, anzi continua ad allargarsi. L’esistenza di tanti, di famiglie intere, cade al di sotto di quelle condizioni minime che garantiscono rispetto e dignità. E quello che si lancia (…), è l’ennesimo appello, un appello che rivolgiamo a tutti, alle istituzioni come ai singoli. Sono indispensabili nuovi impegni e nuove politiche, sociali ed economiche, affinché si riesca ad invertire la rotta. Si tratta di mettere in campo, per un verso, misure di sostegno adeguate alle fasce deboli e, per altro verso, di promuovere nuova occupazione e nuova imprenditoria. L’alternativa, ovvero lasciare che le cose proseguano nella direzione attuale, è impensabile”.… Scriveva il Cardinal Martini: “Oggi e sempre i poveri sono i destinatari privilegiati del Vangelo… Occorre affermare senza giri di parole che esiste un vincolo inseparabile tra la nostra fede e i poveri. Non lasciamoli mai soli”. Questo farà sicuramente il nuovo arcivescovo di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela.