La mia banda suona per Papa Francesco

Sembra quasi una favola la storia della infanzia e dell’adolescenza. Silvia Genovese, una ragazza venticinquenne di Cerda, un piccolo paese delle Madonie in provincia di Palermo. Ha conseguito la Laurea presso l’Università di Lettere e Filosofia di Catania. Attualmente il suo impegno è volto all’amministrazione dell’Associazione Musicale “Banda Maria SS. Dei Miracoli” in cui esercito il ruolo di Presidente e all’Associazione Voogue Models Management che si occupa della realizzazione di eventi moda e manifestazioni attinenti. Silvia ama tutto ciò che sia arte, cultura, moda e musica in tutte le sue forme ed espressioni, e queste due realtà esaltano al meglio le sue attitudini. Si definisce dinamica e propositiva, insomma, una ragazza decisa che crede in quello che fa e che difende le proprie idee. La musica è il mezzo, il contenuto il messaggio, l’immagine è solo una possibilità. Epperò, i sogni della nostra ragazza, proprio come nelle favole, si sono presto avverati. Tirando le somme. Non si può certo dire che Silvia sia una ragazza normale: svolazza dalla moda alla musica. Ma la curiosità più grande è scoprire perché suona il sax in una banda musicale invece di sfilare in via Monte Napoleone a Milano.

Da Cerda, piccolo paese delle Madonie in provincia di Palermo, che Italia osservi?
Io osservo un’Italia distante dai reali bisogno dei singoli individui, che per la sua situazione economica mette a dura prova noi giovani ormai in preda ad un flusso migratorio costante. Io però amo la mia terra e per nessuna ragione al mondo lascerei la mia bella Sicilia. Le motivazioni che oggi mi spingono a sperare e fare progetti futuri risiedono negli insegnamenti dei miei genitori. È grazie a loro se sono una ragazza decisa, che crede in ciò che fa, e che difende fortemente quello in cui crede.

Eppure sei stata ricevuta con la banda del tuo paese dal Papa in piazza San Pietro: se non è un miracolo, poco ci manca
L’esperienza a piazza San Pietro l’abbiamo voluta fortemente e abbiamo creduto tutti insieme di riuscire a realizzare. Questo era l’obiettivo e ci siamo riusciti. Perché volere è potere.

Ma chi è veramente Silvia Genovese?
Una semplice ragazza che sa ciò che vuole, che difende il proprio pensiero e che crede che nella vita non si smette mai di imparare. Una venticinquenne di Cerda, un piccolo paese delle Madonie in provincia di Palermo con una laurea presa all’università di Catania, in Lettere, impegnata nella gestione dell’associazione musicale Banda Maria SS. dei Miracoli, che presiedo e nell’associazione Voogue Models Management che si occupa della realizzazione di eventi moda, in cui esercito il ruolo di responsabile delle risorse umane, coordinatrice backstage e segreteria. Amo tutto ciò che è arte, cultura, moda e musica in tutte le sue forme ed espressioni , e queste due realtà esaltano al meglio le mie attitudini. Mi definisco dinamica e propositiva sono una ragazza decisa che crede in quello che fa e che difende le proprie idee.

Come sei entrata nel mondo dell’arte?
Ho iniziato a studiare musica all’età di dieci anni, non sapevo ancora che sarebbe diventata la mia passione. Iniziai per curiosità e, dopo pochi anni, scelsi lo strumento che mi accompagna, ancora oggi, in tutte le fasi della mia vita, il sax. Il suo suono mi ha fatta innamorare e mi emoziona ancora oggi.

Un progetto che ti piacerebbe realizzare quanto prima?
Il progetto a brevissima scadenza è il raduno delle bande che ci sarà il prossimo 21 novembre ma in genere non sono una che progetta a lungo, appena ho un’idea la concretizzo senza pensare di poter fallire. Agisco al momento.

Ci descrivi una vita normale secondo la tua filosofia?
Una vita normale, secondo il mio punto di vista è una vita dove puoi esprimere liberamente le tue passioni e le tue attitudini. Una vita in cui sei libera di pensare, sognare e credere che puoi sempre far meglio.

Che generazione è la tua?
La mia generazione: è una generazione in cui studi ma non puoi scegliere il tuo futuro, non puoi progettare né scegliere cosa farai da grande. La mia è una generazione che deve adeguarsi alle esigenze sociali.

Chi sono i cattivi maestri?
I cattivi maestri sono coloro che promettono false illusioni e perseguono obiettivi utopici.

Spesso si dice: fate il vostro gioco… ci sveli il tuo?
Il mio gioco: non ho mai utilizzato una tattica, sono sempre stata leale e perseguito i miei obiettivi. Il segreto sta nell’ intraprendere un percorso, fissare bene gli obiettivi, crederci e concretizzarli.

In Italia si ha la licenza di poter dire ciò che ci piace?
In Italia si ha la licenza di dire ciò che ci piace. Il numero di opinionisti e di giudici che dettano sentenze crescono di giorno in giorno.

In una scala di valori, dai il tuo voto alla libertà di pensiero nel nostro Paese?
Otto!

Un luogo comune riveduto e corretto?
Luogo comune rivalutato: donna come sesso debole.

Una promessa che devi mantenere?
Promessa a me stessa: fare tutto ciò che mi far star bene.

Il momento del successo è noto a tutti… e l’insuccesso?
Successo e insuccesso sono solo due condizioni irrilevanti nella vita di ciascun individuo. Se fai ciò in cui credi, a prescindere dal successo o dall’insuccesso che avrai, hai già vinto.