EDUCARE AL SUPERAMENTO DEGLI STEREOTIPI DI GENERE – Udine 8 marzo

Un viaggio tra gli stereotipi di genere di oggi e di ieri attraverso una serie di videointerviste a donne dai 5 ai 90 anni. Parte domani 8 marzo da Udine il progetto per educare al superamento degli stereotipi di genere nato dall’idea di tre giovani carnici, Luigi Fasolino, Flora Mainardis e Nicola Bergagnini. Affiancate nel partenariato che sostiene l’iniziativa l’associazione Genitori Val Tagliamento e la Cooperativa sociale Itaca. Il progetto sarà avviato proprio nel giorno della Festa della Donna con una prima serie di interviste random a donne in centro città a Udine. L’idea di fondo di Luigi, Flora e Nicola nasce da un percorso sulle differenze di genere attivato all’interno di un progetto portato avanti in Carnia. L’obiettivo generale è quello di educare le persone – principalmente i maschi, ma anche le stesse femmine – al superamento degli stereotipi di genere e parte proprio dal “come” gli stereotipi di genere agiscono. Sovente, infatti, l’utilizzo di stereotipi di genere condiziona scelte e comportamenti delle persone in modo sottile, a volte senza che chi è condizionato ne sia consapevole. Tuttavia, non va dimenticato che il linguaggio – parole, gesti, sguardi, occhiate, smorfie e via dicendo – assume un ruolo fondamentale perché alle “parole” seguono spesso azioni e comportamenti specifici. Gli stereotipi di genere, attraverso rappresentazioni (e credenze) semplificate della realtà, tendono ad associare caratteristiche determinate – senza alcuna verifica e distinzione – a tutte le donne, intese come gruppo di persone. Gli stereotipi di genere, infatti, attribuiscono acriticamente ed in maniera aprioristica a tutte le donne, nessuna esclusa, alcune peculiarità che il più delle volte (anche attraverso certo linguaggio utilizzato dai media) generano e sviluppano un’immagine disequilibrata delle donne e poco rispettosa delle identità femminili, senza peraltro tenere in minimo conto l’evoluzione dei ruoli delle donne nella società.
Così, ad esempio, gli stereotipi di genere possono essere utilizzati dai maschi per “indirizzare” le aspirazioni lavorative e/o di carriera delle ragazze/donne verso professioni considerate “tipicamente femminili” (l’insegnamento, l’universo del sociale e della cura o assistenza alla persona, ecc.), facendo percepire al contempo che restano territorio (e predominio) tipicamente maschile i campi, ad esempio, della tecnologia, ingegneria, delle scienze, delle forze armate e via dicendo. Va in questo senso anche la tendenza tipicamente maschile di far percepire come inadatti o inadeguati alle donne alcuni comportamenti o atteggiamenti.
Tornando al progetto che vede assieme Cooperativa sociale Itaca e associazione Genitori Val Tagliamento, il filmato finale presenterà 7 videointerviste ad altrettante donne – che verranno realizzate da Luigi Fasolino, Flora Mainardis e Nicola Bergagnini – e terrà conto dei diversi ruoli sociali, scolastici e lavorativi delle intervistate, partendo proprio dalle differenze sul piano culturale e dai diversi comportamenti ai quali veniamo educati fin da piccoli. Il video finale (30’) prevede anche interventi di esperti e professionisti che si occupano di differenze di genere dal punto di vista educativo, psico-pedagogico, scientifico, artistico, e verrà presentato all’interno di un convegno pubblico il prossimo 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.