LORENZO, 107 ANNI E “VOGLIA DI VIVERNE ALTRI 20”

Vive a Novara da anni ma è vercellese Lorenzo Berzero, l’uomo più longevo del Piemonte e tra i più anziani d’Italia. E’ nato il 2 marzo 1908 a San Germano Vercellese, nel 1955 si è trasferito a Vercelli e nel 1998 a Novara. Lorenzo di mestiere faceva il salariato, per la precisione il “cavalant”, il conducente di cavalli in cascina quando i trattori erano pochi. Trasferitosi a Vercelli all’età di 47 anni venne assunto da una cooperativa, per la quale lavorò fino al compimento dei 65 anni. Alla morte della moglie Virginia, 88enne, decise di spostarsi a Novara stabilendosi con il figlio Giuseppe (78 anni) vicino all’altra figlia, Maria Teresa (70 anni). La sua storia ha dell’incredibile perché l’anno scorso, in seguito a una patologia oncologica, è stato operato in anestesia totale all’Ospedale Maggiore di Novara superando brillantemente l’intervento. "Un caso più unico che raro – spiega la figlia Teresa – avevamo paura e non volevamo firmare il consenso ai medici, è stato lui in piena lucidità a decidere di farsi operare e a firmare". Dopo l’operazione, l’anziano ha lasciato l’abitazione di Via Ranzoni e si è trasferito alla casa di riposo San Francesco, dove sta bene e ha trovato nuovi amici. Nel lontano 1950, Lorenzo rimase coinvolto in un terribile incidente stradale a Quinto Vercellese, dove fu investito da un camion che trasportava fusti di latte. In punto di morte, ricevette l’estrema unzione dal parroco poi si salvò miracolosamente e rimase ricoverato all’ospedale Sant’Andrea di Vercelli per circa un anno. Oggi Lorenzo gode di buona salute, è lucido, legge il giornale ed è lui stesso a raccontare la sua vita, nonostante i problemi di udito. Il segreto della longevità: “Tirare il fiato – dice Lorenzo, che aggiunge – vorrei vivere ancora 10 anni, magari 20 perché la vita è bella, amo mangiare, leggere, ridere e scherzare… ma per vivere bene, ricordatelo sempre, bisogna tirare il fiato, rilassarsi”.
Nelle scorse ore ha ricevuto la visita del primo cittadino Andrea Ballaré, accolto dal direttore della casa di riposo, monsignor Ernesto Scirpoli. Osservando la mano del primo cittadino, ingessata per un infortunio sugli sci, ha detto: "Mi raccomando la mano Sindaco, guarisca presto".