DISCRIMINAZIONE – ROM

Migliaia di famiglie rom hanno continuato a vivere in condizioni precarie in campi e centri segregati, tra cui più di 4000 persone solo a Roma. Il governo non è stato in grado di attuare la strategia nazionale per l’inclusione dei rom, soprattutto per quanto riguarda l’accesso a un alloggio adeguato. In tutto il paese sono stati segnalati diversi sgomberi forzati di rom.

La Commissione europea stava conducendo un’inchiesta su possibili violazioni da parte dell’Italia della Direttiva Eu sull’uguaglianza razziale, in relazione all’accesso dei rom a un alloggio adeguato. Le famiglie rom trasferite nel dicembre 2013 dal campo autorizzato di Cesarina a Roma, per consentirne la ristrutturazione, hanno continuato a vivere in condizioni inadeguate in una struttura di accoglienza per soli rom. Le autorità comunali di Roma hanno dichiarato che avrebbero rimandato le famiglie nel campo al termine dei lavori di ristrutturazione. Non sono state messe a disposizione opzioni di alloggio alternative adeguate.

I rom sono rimasti esclusi dall’accesso agli alloggi di edilizia popolare. Le autorità romane competenti non hanno ritirato una circolare del gennaio 2013 che discriminava le famiglie rom residenti in campi autorizzati nell’assegnazione di alloggi popolari. Tuttavia, a giugno, nel contesto dell’inchiesta sulla Direttiva sull’uguaglianza razziale, hanno espresso l’intenzione di applicare la circolare in modo non discriminatorio.