Caro Gesù…

Caro Gesù,
è tanto che non ci sentiamo. Sono passati, ormai, molti anni dall’ultima volta e mi perdonerai se oggi mi faccio vivo all’improvviso. Spero tu stia bene. Mi dispiace che ci siamo persi. Ti sarai chiesto perché e me lo sono chiesto anch’io. In realtà non saprei trovare un motivo preciso. Forse la nostra vita da Forrest Gump. Troppo intenti a correre non si sa perché e non si sa dove. Forse perché è diventato poco di moda parlare di te. Ovunque mi volga avverto sempre più una forma di incomprensibile lontananza degli uomini da Te. Ultimamente mi sono domandato con maggiore insistenza quale sia la ragione di questo distacco. Sai, viviamo tempi duri. Tempi in cui, nel clima del politically correct imperante, chiunque sia solo sospettato di avere un sogno, di inseguire miti, insomma, di aspirare a una dimensione spirituale e metafisica fosse anche solo per quei pochi giorni che precedono il tuo compleanno, è tacciato di ignoranza, nel migliore dei casi. Di antimodernismo, nei peggiori (l’antimodernismo è il peccato capitale dei nostri giorni…). Ci si ostina a rinunciare a ogni dimensione spirituale, religiosa o no. Chi non si piega, viene perseguitato. Dalla penna o dalla spada, secondo le latitudini. Per non parlare della nostra religione cristiana sempre più ignorata e vilipesa. Decine di migliaia di nostri fratelli vengono trucidati in tutto il mondo nel silenzio dei molti ben pensanti troppo impegnati a difendere ogni forma di Diritto Laico (con la d maiuscola e la L in oro massiccio) tranne quello di professare la fede cristiana. Pensa che è diventato persino fuori moda farsi il segno della croce. Persino la festa che celebra la tua nascita, il Natale, è vissuta quasi con fastidio. Fortuna sia utile a far vendere qualche prodotto in più. Altrimenti il Dio dell’Economia cancellerebbe anche quella. In nome del più moderno “ spirito laico” o di una non meglio precisata tolleranza che pretende di cancellare ogni forma di identità Tradizionale a favore della “demonia dell’economia”, autentico Moloch che brucia le nostre anime. Ci ricordiamo della tua nascita solo per i nostri regali (sempre più scarni, in verità).Pensa che l’altro giorno ad un bimbo della mia città ( vivo sempre a Messina, nonostante tutto…), studente della scuola elementare , è stata negata la possibilità di incontrarti alla recita di Natale. Alla quale non sei stato neanche invitato poiché “laica”, ha spiegato la maestra. E non sei stato nominato neanche una volta per non turbare le 2 ( due!!! ) bimbe musulmane presenti. Il Parroco ha solo timidamente sottolineato questa “dimenticanza”parlandone con il genitore del bimbo (i Don Camillo di una volta non esistono più, ahimè). Ma che civiltà è quella che nega ai propri uomini di educare i figli alle Tradizioni ed ai valori in cui credono da secoli? Che mostro abbiamo creato, in nome di una tolleranza che sa tanto di resa incondizionata al laicismo ed al relativismo?. Insomma. la religione, ormai, è sempre più considerata roba da medioevo. A noi “illuministi” post moderni non è concesso credere a ciò che non possiamo toccare e, soprattutto, comprare. Abbiamo persino lottato fino alla morte. Ci siamo divisi in blocchi contrapposti per arrestare la deriva del materialismo marxista convinti di difendere Libertà e Tradizione. E ci troviamo vittime della dittatura più subdola e pericolosa. Quella della Finanza , di ogni forma di sfrenato egoismo di pochi che non ammette alcun Credo se non quello del denaro.. Ebbene quest’anno ho voluto scriverti proprio per questo. Per chiederti di donarci un po’ di buon senso. Quel buon senso che permetta di amarci un po’ di più. Quel buon senso che, almeno per qualche tempo, ci faccia deporre le armi dei nostri conflitti “civili” quotidiani. Lo stesso buon senso che ci convinca una volta per tutte che, senza un sogno, una dimensione spirituale cui tendere , la vita è più dura e, tutto sommato, persino inutile. So di chiederti tanto, ma dacci la forza di recuperare quell’anima che l’uomo, diretta emanazione del Divino, sembra aver irrimediabilmente smarrito.
Buon compleanno
Con affetto,

Enrico Nastro