MONSIGNOR LA PIANA ASCOLTI IL GRIDO DI DOLORE DI MOLTI PRETI

di ANDREA FILLORAMO

La “valanga” di email e di messaggi inviati, a commento delle mie interviste e degli articoli, pubblicati su IMG Press, hanno “intasato” la mia casella di posta elettronica. Dopo averli attentamente letti, li ho quasi tutti cancellati. Ho lasciato soltanto quelle email, sulle quali intendo ritornare per dare delle risposte il più possibilmente ragionate. Fra queste ultime, due dello stesso utente, in modo particolare, mi hanno colpito. Le riporto, omettendo tutti i riferimenti personali.

PRIMA EMAIL

“Mi complimento per la schiettezza e la sua onestà mentale con cui si è
accostato alla dolorosa vicenda non solo e non tanto di Sinitò, di Taormina e del vescovo, ma, più in generale, nell’aver denunciato il clima di omertà e di paura che serpeggia nel clero di Messina. La sua presenza qui e in questo periodo la definirei semplicemente provvidenziale, poiché ha affrontato la problematica da "tecnico", certamente in maniera critica, ma finalizzata al miglioramento e al superamento di stereotipi ormai troppo datati intrisi di mafia, massoneria, politica e potere. La sua rivisitazione storica di tanti luoghi comuni, come l’obbedienza, il carrierismo, lo strapotere della gerarchia ecclesiastica, la parità dei sessi, spero possa svegliare la coscienza di tanta parte del clero di Messina, che del martirio e prima ancora della dignità umana e sacerdotale non mostra d’avere ricordo. Credo che tra tanto vociò e campanelle che suonano, la sua sia una delle poche campane che il vescovo sente e forse teme. Mi farebbe piacere, ove fosse possibile, incontrarla personalmente… Rispettosi saluti”.

SECONDA EMAIL

“Mi ha colpito in questi giorni che 75 preti al seguito del vescovo hanno festeggiato nel duomo di Taormina il nuovo parroco. Si sono presentati rigorosamente tutti senza le amanti ufficiali, specie quelli ben accasati. Tra di essi c’era, invece, la "presunta" amante di Sinitò, che non ha mancato di presentarsi al vescovo… Perchè fai così… nessuno ha fatto il tuo nome… fu la sua imbarazzata risposta. Difatti bastava che l’amante fosse solo presunta… all’integerrimo vescovo. Meno problemi per lui”.

Commento

Ringrazio sentitamente questo “vecchio” o “nuovo” amico, che sicuramente mi permetterà, prendendo spunto dalle sue osservazioni, anche per limitare il ruolo di “castigatore dei costumi” clericali che io non mi sento di avere, di estendere parzialmente qualche affermazione da lui fatta. Approfitto anche per rispondere, anche se in modo indiretto e succinto, a qualche osservazione fattami nei succitati email e messaggi. Sulla prima email osservo che quando l’utente dice: “La sua presenza in questo periodo definirei semplicemente provvidenziale”, credo che esageri. E’ certo che il termine “provvidenziale” è molto usato e abusato ma per il cristiano la provvidenza divina è il mezzo per il quale Dio governa ogni cosa nell’universo e governa anche il destino umano (Galati 1:15), i successi e i fallimenti umani (Luca 1:52). Negli ultimi tempi, nel piccolo o nel grande, tanti si sono professati “missi dominici” eppure sappiamo come vanno le cose in Italia, nella Chiesa e nel mondo. Nel caso specifico, sono i preti che, per loro stesso mandato devono essere “provvidenziali “, non comportandosi da “leccapiedi”. La seconda osservazione relativa alla prima email, suona così: “La sua è una delle poche campane che l’arcivescovo sente e forse teme”. Dio mio quale responsabilità mi viene data! Parafrasando Papa Francesco, dico: “e chi sono io? ”Non so se l’arcivescovo di Messina legge i miei scritti, probabilmente ha cose più importanti da fare. Io continuo quello che è rimasto il mio mestiere, quello di scrivere. Sono attualmente a Messina per questo e, durante la mia permanenza, mi è capitato di scrivere su questo giornale, che ringrazio per la sua ospitalità. Mi fa ridere poi quando leggo che l’arcivescovo mi teme. Se fosse così mi preoccuperei. Diverse sono le osservazioni riguardanti la seconda email. Non so dove l’utente ha tratto le notizie, riguardanti l’ingresso del nuovo parroco di Taormina e particolarmente il colloquio fra il vescovo e la presunta amante di Sintò. Non posso, quindi, commentarle perché non faccio né amo i gossip. Mi colpisce solo il fatto della presenza al rito di insediamento di ben 75 preti, non tutti sicuramente “ leccapiedi” e con “amanti ufficiali”.