Premio Giorgio Ambrosoli 2014 a Michele Liguori, vigile urbano di Acerra

Nella suggestiva cornice del Piccolo Teatro Studio di Milano, uno dei luoghi simbolici della comunità meneghina, alla presenza attenta di autorità pubbliche, magistrati, cittadini, imprenditori, esponenti del mondo della finanza, del Terzo Settore e dell’Università, si è svolta la cerimonia di premiazione della terza edizione del Premio Giorgio Ambrosoli.

"Siamo convinti – afferma Annalori Ambrosoli, vedova di Giorgio Ambrosoli – che i casi di buone pratiche siano numerosi nel nostro Paese. Quest’anno le segnalazioni per le candidature sono state numerose, infatti oltre al Premio sono state assegnate ben sei Menzioni e negli ambiti più differenti, segno che il Premio contribuisce a costruire un patrimonio collettivo e condiviso oltre ogni logica di interesse di parte; sarà forse questo il migliore modo per ricordare Giorgio e metterne a frutto l’esempio, lui che sempre è stato sereno, fattivo e positivo anche di fronte alle situazioni più difficili”.

Il Premio Giorgio Ambrosoli 2014 è stato conferito a Michele Liguori, vigile del nucleo di polizia ambientale della municipale di Acerra, per aver denunciato in modo sistematico il ruolo delle ecomafie con azioni continue di indagine, segnalazioni e contrasto nei territori del Napoletano, oggi la ben nota “Terra dei Fuochi”. A gennaio 2014 è deceduto a causa di due tumori incurabili. “Un servitore delle istituzioni”, come lo ha chiamato il Capo dello Stato.
La moglie di Michele Liguori tra la commozione vuole condividere il Premio dedicato al marito con Roberto Mancini, deceduto due mesi orsono, anch’egli impegnato nella denuncia della terra dei fuochi”.

Le Menzioni Speciali 2014, in tutto 6, sono state assegnate agli ambiti professionali della Ricerca, delle Imprenditorialità e dello Sport, con uno sguardo ampio e attento alle azioni virtuose volte all’integrità e alla responsabilità all’interno di ogni realtà professionale specifica.
Nel mondo della ricerca sono state conferite a Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto Mario Negri di Milano e Michele De Luca, Professore Ordinario di Biochimica, Facoltà di Bioscienze e Biotecnologie Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, scienziati entrambi e impegnati nella ricerca sulle cellule staminali, distinguendosi nella difesa dei fondamenti scientifici e del rispetto della legge nella ricerca scientifica; nel mondo imprenditoriale è stato insignito Ambrogio Mauri, imprenditore di Desio, che si oppose per anni a richieste di tangenti per l’assegnazione di appalti e Claudio Risicato, imprenditore di Catania e Presidente dell’Associazione antiracket e antiusura “Rocco Chinnici", distintosi per aver rifiutato per anni di pagare il pizzo e promosso la legalità all’interno del sistema d’impresa; nel mondo dello sport, Simone Farina, Community Coach dell’Aston Villa, ex calciatore, componente oggi del comitato etico di Lega Serie B e Fabio Pisacane, difensore professionista dell’Avellino Serie B, sono stati menzionati per aver denunciato nel 2011 con Farina il sistema del calcio scommesse.

Il Premio Giorgio Ambrosoli è promosso dalla famiglia Ambrosoli da Transparency International Italia in collaborazione con Confcommercio, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del Ministero della Pubblica Amministrazione, del Comune e della Camera di Commercio di Milano, e si prefigge di valorizzare le buone pratiche professionali e i casi di eccellenza nel rispetto della legge, sia nel settore privato che nelle pubbliche amministrazioni.

Rilevante e determinante per il Premio il ruolo di Confcommercio – Imprese per l’Italia, la cui Commissione Legalità e Sicurezza è sempre più attiva nella promozione dello stato di diritto. Il suo Presidente Luca Squeri ha dichiarato: “Obiettivo di Confcommercio d’altronde è far sì che attraverso l’incontro tra il mondo sano dell’imprenditoria, le istituzioni, le forze dell’ordine, la magistratura, la società civile si possa liberare l’economia da un giogo, quello dell’illegalità, che impedisce appieno il realizzarsi della democrazia economica e soffoca la libertà d’impresa.
E’ quello che ci chiedono le nostre imprese, poter operare in un contesto sereno e sicuro. Oltre un terzo degli imprenditori che abbiamo intervistato in un sondaggio all’ inizio dell’anno hanno dichiarato di sentirsi condizionati nella gestione della propria attività (un dato, che rispetto all’anno precedente è aumentato di oltre il 10%). Con il sostegno al Premio Ambrosoli, valorizzando l’esempio di quegli eroi "eroi invisibili" che hanno saputo resistere alle pressioni e ai condizionamenti esterni, Confcommercio vuole ribadire che è al fianco di quegli imprenditori e di tutti coloro che rifiutano o vogliono liberarsi delle pressioni esercitate da fenomeni come il racket, l’usura, la corruzione.”.
Esattamente come ha fatto il menzionato Claudio Risicato, che ricorda accorato tutti i suoi compaesani e dedica il Premio ai tanti colleghi che non trovano forze o sostegni sufficienti per rispondere alle pressioni.

“Noi oggi questa collaborazione – continua Squeri- la chiediamo ai 75.000 imprenditori di Milano e provincia che in questi giorni sono chiamati a rispondere ad un questionario, anonimo, sulla sicurezza e la legalità. Rispondendo al questionario, ognuno diventerà un "eroe Invisibile" , ma non sarà solo, perchè noi saremo al suo fianco.”

Per riuscire a combattere l’illegalità nelle sue varie manifestazioni è ormai un punto fermo e condiviso che il gioco di tutte le realtà sia confluente verso lo stesso obiettivo come afferma il vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris “dobbiamo fare squadra per riuscire a sconfiggere le infiltrazioni mafiose”.

Concetto ribadito con forza anche dal Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni “I politici tutti, a prescindere dalla loro appartenenza, hanno il dovere, per il loro auspicabile senso civico, di non dividersi sulla legalità perché trasversale e valore che accomuna tutti nel contrastare ogni tipo di malaffare”. “Ma lottare non basta – ha aggiunto Maroni – perché il rispetto delle regole deve venire prima di tutto ed essere il punto comune di ogni progetto politico e bisogna investire nell’educazione alla legalità, per questo è fondamentale il ruolo della scuola e quello delle istituzioni.

Il rafforzamento – che per certi versi è un ritorno a valori oggi trascurati, e per altri è lo sviluppo di innovative forme di presenza e partecipazione civica – di una cultura di valori e pratiche condivise da tutti rispetto a un tema chiave quale una definizione condivisa delle regole di fondo della convivenza e dell’operare in comune, e del loro conseguente rispetto, è l’obiettivo di fondo del Premio – afferma Virginio Carnevali, Presidente neoeletto di Transparency International Italia – “La terza edizione del Premio fa emergere le tante, tantissime persone valide e oneste che operano in Italia. Pur nelle grandi difficoltà e con una illegalità diffusa che ben conosciamo, il nostro Paese è ricco di energie positive che una figura altissima quale quella di Giorgio Ambrosoli aiuterà a scoprire e supportare. La lotta alla corruzione è soprattutto lotta per la trasparenza e per la legalità, per una cultura della responsabilità individuale e collettiva”.

L’attualità della figura di Giorgio Ambrosoli ben sono stati espressi dalla rappresentazione artistica “Giorgio Ambrosoli contemporaneo”, che la regista e attrice Laura Curino, ha messo in scena, scegliendo brani tratti da “Un’eroe borghese” di Corrado Stajano, con la proiezione delle suggestive foto inedite di Niccolò Biddau.

www.premiogiorgioambrosoli.it