ANTIMAFIA E MICROCREDITO, CONSEGNA PROPOSTA DDL AI PARLAMENTARI SICILIANI

Beni confiscati e microcredito, ultimo atto: il prossimo 7 luglio, alle 10.30 nell’aula magna del Rettorato dell’Università di Catania verrà ufficialmente presentata la bozza finale di proposta per la modifica del “Codice antimafia” (decreto legislativo 159/2011) a favore del rilancio dell’economia sana sui territorio maggiormente penalizzati.
Tema, questo, che è stato oggetto di discussione e confronto, lo scorso 17 maggio al Palazzo di Giustizia di Catania, quando rappresentanti istituzionali, della politica e della magistratura hanno tracciato le ragioni economiche, giuridiche e sociali dell’iniziativa, gettando le basi per uno sbocco legislativo. Passaggio a cui si è arrivati grazie al lavoro di una Commissione di esperti che ha definito la bozza del disegno di legge, che lunedì 7 luglio verrà consegnata alle Commissioni Antimafia nazionale e regionale, nonché ai parlamentari nazionali siciliani, chiedendo di avviare il processo istituzionale destinato ad attivare il microcredito attraverso un razionale utilizzo, in chiave fideiussoria, dell’ingente patrimonio illegale confiscato alla criminalità organizzata.

Un’operazione lanciata dall’Associazionismo siciliano (Associazione Amici dell’Università di Catania, Lions Club Acireale, Fondazione Club Lions Distretto Sicilia) che persegue tre obiettivi principali: «In primis avviare il microcredito come risarcimento a beneficio delle aree con alti livelli di criminalità – spiega Antonio Pogliese, economista, Immediato Past Governatore Distretto Lions 108 YB e presidente Amici dell’Università di Catania – perché in Italia il microcredito non è mai davvero decollato, e la principale causa di insuccesso è proprio l’assenza delle garanzie. La proposta – continua Pogliese – è di autorizzare l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) a prestare fideiussioni in favore degli Istituti di credito convenzionati per gestire il microcredito (con la garanzia del 70% degli importi erogati): ciò non solo stimolerebbe i consumi, ma contribuirebbe al superamento della crisi e rafforzerebbe il consenso sociale per la lotta alla mafia».

All’incontro, coordinato dal giornalista Nino Milazzo, prenderanno parte il Rettore Giacomo Pignataro, i rappresentanti della Chiesa cattolica, dell’Ateneo, della Magistratura e dell’Associazionismo. Dopo la presentazione della bozza e gli interventi delle istituzioni e dei parlamentari nazionali, le conclusioni saranno affidate al prof. Giuseppe Vecchio (ordinario Diritto privato Università Catania).