Sclerosi multipla, fino al 70% dei pazienti soffre di disturbi cognitivi

I massimi esperti a livello internazionale nel campo della ricerca neurologica sulla Sclerosi Multipla (SM) sono da oggi riuniti a Taormina, in occasione dell’evento “Cognitive dysfunction in MS: New insights and clinical management”.

Organizzato da Serono Symposia International Foundation (SSIF), l’incontro si pone l’obiettivo di confrontarsi sulla natura e sulla corretta gestione clinica dei disturbi cognitivi provocati dalla Sclerosi Multipla, malattia che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito tra quelle socialmente più gravose, con costi sociali superiori a quelli sostenuti per altre patologie come l’Ictus cerebrale e l’Alzheimer.

Dagli studi presentati nella città siciliana emerge, tra l’altro, che fino al 70 % delle persone affette da sclerosi multipla soffre di disturbi cognitivi1. Questa condizione colpisce frequentemente i pazienti anche nelle primissime fasi della malattia, con un effetto negativo sulla loro qualità della vita e le relazioni sociali.
La sclerosi multipla è una delle malattie neurologiche più comuni al mondo e il numero stimato delle persone affette da questa patologia è passato da 2,1 milioni nel 2008 a 2,3 milioni nel 20132. Il danneggiamento cognitivo si manifesta soprattutto in una minore attenzione, nella diminuita velocità di elaborazione delle informazioni (episodica), nella scarsa memoria, altera le funzioni esecutive e spesso colpisce la vita personale e professionale dei pazienti3-4.

"Questa disfunzione cognitiva nella Sclerosi Multipla ha un forte impatto sulle attività della vita quotidiana dei pazienti – ha dichiarato il Professor Francesco Patti, Professore di neurologia Università degli Studi di Catania e Responsabile del Centro Sclerosi Multipla Policlinico di Catania del Dipartimento di Neuroscienze, Università di Catania, organizzatore scientifico locale dell’evento -. Anche se stiamo ancora discutendo su come trattare il declino cognitivo, studi controllati indicano che le terapie immunomodulanti sono associate ad un miglioramento cognitivo modesto5".

L’obiettivo della due giorni di Taormina, che si chiude domani, è inoltre quello di esaminare lo stato dell’arte nel campo dei problemi cognitivi e di fornire nuovi approfondimenti su aspetti significativi di questi disturbi in pazienti affetti da Sclerosi Multipla, come ad esempio:

• I problemi affettivi ed emozionali
• La riserva cognitiva
• Le nuove tecniche e gli strumenti di valutazione MRI (imaging a risonanza magnetica)

I disturbi cognitivi, di cui i pazienti sono spesso inconsapevoli poiché non sempre riconoscibili in maniera chiara, possono manifestarsi anche al momento del primo attacco, in qualsiasi tipo di SM, in qualsiasi stadio ed a qualsiasi età.
Nel corso dei lavori, ampio spazio sarà dedicato ai disturbi cognitivi della popolazione pediatrica affetta da Sclerosi Multipla.

"Questa malattia – ha spiegato il Professor Giancarlo Comi, Direttore del Dipartimento di Neurologia e dell’Istituto di Neurologia Sperimentale, Università Vita-Salute San Raffaele, Milano, Italia e Presidente del Comitato Scientifico SSIF – colpisce soprattutto i giovani ed è quindi molto importante migliorare la gestione del deficit cognitivo. In un campo così difficile, il nostro impegno è quello di migliorare la gestione clinica e questo tipo di discussione può sicuramente aiutare a condividere le conoscenze e le raccomandazioni per una buona pratica clinica".

La sclerosi multipla
La sclerosi multipla (SM), o sclerosi a placche, è una malattia a decorso cronico della sostanza bianca del sistema nervoso centrale. La SM può esordire a ogni età della vita, ma è diagnosticata per lo più tra i 20 e i 40 anni e nelle donne, che risultano colpite in numero doppio rispetto agli uomini. Per frequenza, nel giovane adulto è la seconda malattia neurologica e la prima di tipo infiammatorio cronico.