LA RIVOLUZIONE DELLE CARCERI

Siamo ormai prossimi a una svolta epocale per le carceri della Repubblica perché da qui a poco verrà attuata per molti detenuti la c.d. “sorveglianza dinamica” che di fatto comporterà nelle ipotesi più restrittive la possibilità per i detenuti di poter trascorre almeno otto ore al giorno fuori dalla celle detentive.

A dichiararlo è il Segretario Generale Aggiunto dell’O.S.A.P.P. – Domenico Nicotra – che con l’occasione esterna tutte le sue perplessità in ordine all’attuabilità in piena sicurezza di quanto previsto dalla famigerata sentenza torreggiani e dei possibili effetti deleteri che ciò potrebbe comportare sui delicati equilibri della sicurezza penitenziaria.

"Ormai da anni, prosegue Nicotra, a causa del mancato adeguamento dell’organico del Corpo di Polizia Penitenziaria ed a causa di sempre minori risorse economiche assegnate per le carceri italiane, si registrano con sempre più frequenza episodi di aggressione a Poliziotti Penitenziari e questo quando la permanenza all’aperto dei detenuti era molto minore, come era minore il numero di detenuti che contemporaneamente si trovava fuori dalle celle."

"Adesso, il personale del Corpo dovrà operare con 80-100 e forse 150 detenuti che tutti insieme e contemporaneamente saranno fuori dalle proprie celle e per almeno otto ore al giorno. Speriamo, conclude Nicotra, che questa epocale riforma non debba far ritornare le patrie galere indietro di 25-30 anni quando all’interno delle carceri si registravano assassini, regolamento di conti fra faide opposte e aggressioni."