Il filo di seta per la cultura delle pari opportunità

di Rosa Perupato

L’Associazione "Il filo di seta" è nata a Vittoria nel giugno 2007, per iniziativa di Rosa Perupato e di un gruppo di donne sensibili alla diffusione della cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze di genere. La denominazione nasce dalle parole di una conterranea che “narra di donne che si incontrano, si guardano e si parlano. Ciascuna di esse vive nello stesso paese ed ognuna ha storie diverse. Intorno ad un telaio, simbolo di operosità femminile, cominciano a parlare e, progettando idee e azioni, creano una fitta tela di seta. Ognuna tornerà, dopo, al proprio mondo, con l’individualità che la caratterizza, ma con il progetto comune di essere attente ai diversi aspetti del territorio, diventando la voce di tante altre donne”. Da quel momento a oggi, molte donne, di diversa età (più di 50) e appartenenti a diversi ambiti socio-culturali e professionali , per spirito di volontariato, si sono aggiunte nel tempo. Tante attività si sono susseguite e continuano a susseguirsi, tutte rivolte alla diffusione delle Pari opportunità ed al rispetto per la differenza di Genere.Tutto è partito da un percorso di sensibilizzazione alle tematiche relative alla condizione femminile, sia a livello associativo e sia a livello cittadino, coinvolgendo anche altre associazioni femminili in molteplici iniziative: convegni, seminari, lezioni nelle scuole, anche con il supporto di esperti, per parlare di prevenzione del tumore al seno, di violenza, lavoro, inclusione. Nel 2009, con il supporto della Caritas diocesana, Il Filo di seta ha aperto uno sportello di ascolto "Donna" presso i locali della Caritas cittadina, con l’obiettivo di accogliere ed accompagnare le donne nella ricerca di soluzioni alle proprie problematiche. Con l’apertura dello sportello, l’associazione si è avvicinata alla tematica della violenza contro le donne. In merito a tale scelta, sentita come prioritaria, l’associazione ha realizzato dei protocolli d’intesa con i centri antiviolenza più vicini, in modo da poter indirizzare le donne verso servizi mirati ed adeguati e da allora sostiene i percorsi dei centri antiviolenza, con azioni integrate di interventi sul territorio, tese innanzitutto al cambiamento culturale.Per rispondere alle esigenze telefoniche dello sportello si è formata un’equipe di specialiste, counselor, assistenti sociali, psicologhe, avvocati, pediatra, ginecologa (tutte donne e volontarie), che intervengono in modo sinergico. Per tre anni consecutivi, l’associazione ha svolto attività di volontariato: ogni quindici giorni, presso la sezione femminile della Casa Circondariale di Ragusa, ha portato avanti un progetto di pittura e manipolazione dal titolo “Crea e Ricrea” che si concludeva con una mostra dei manufatti realizzati. In questi anni, il progetto laboratoriale ha permesso la socializzazione e lo sviluppo di potenzialità creative veramente straordinarie. Quelle donne hanno dimostrano tanto entusiasmo e tanta voglia di “fare “. L’attesa trepidante delle detenute, che non vedevano l’ora di trascorrere due ore con le volontarie, per dimenticare le brutture di quel posto, i grazie sussurrati e gli abbracci affettuosi sono state le cose più belle che si possano immaginare. In quelle attività il nostro poco tempo libero è stato speso nel migliore dei modi: si andava per daree in realtà si riceveva tanto, in affetto, stima e riconoscenza. E il filo continua a espandersi: esistono nuovi “fili di seta” invisibili, ma resistenti, che vogliono spendersi, mettersi in gioco in primapersona.